Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

“I DEPORTATI CIVILI DEL RISORGIMENTO” NE PARLIAMO CON LORETO GIOVANNONE

Posted by on Feb 16, 2023

“I DEPORTATI CIVILI DEL RISORGIMENTO” NE PARLIAMO CON LORETO GIOVANNONE

Fratelli d’Italia, Italia se desta ecc. ecc. cosi ascoltiamo da quando siamo bambini quando viene cantato l’Inno d’Italia e per molti anni lo abbiamo creduto fino a quando folgorati sulla Via Marina di Napoli scoprendo che tutto questo affetto tra gli italiani non è così…..affettuoso!! Abbiamo scoperto, il brigantaggio, i primi campi di concentramento, le teorie lombrosiane, l’emigrazione e il razzismo che hanno subito le popolazioni napolitane che dopo il 17 di marzo 1861 divennero meridionali. Un argomento poco trattato sono le deportazioni civili, a differenza di quelle militari che sono studiate da tempo, che rappresentano un altro aspetto fosco e nero del famigerato “Risorgimento” che ci fa capire come i fratelli non vivevano certamente in Italia. Loreto Giovannone dopo averci parlato di un altro argomento orrendo come la “tratta dei fanciulli” nata dopo l’unità d’Italia, venerdi 17 di febbraio ci narrerà le deportazioni civili del neonato Regno d’Italia promettendoci notizie esplosive sufragate da documentazione inedita. Per poter vedere la trasmissione basta cliccare di seguito

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Il lato oscuro del Risorgimento? In fondo al mare

Posted by on Gen 25, 2023

Il lato oscuro del Risorgimento? In fondo al mare

Illustre dott. Granzotto, le sottopongo uno spiacevole incontro fatto durante la lettura del volume di Cesaremaria Glori, La tragica morte di Ippolito Nievo. Il naufragio doloso del piroscafo «Ercole». Nell’Introduzione l’autore scrive: «Giudico assai opportuno trascrivere parte del contenuto di una lettera che Giuseppe Garibaldi indirizzò ad Adelaide Cairoli nel 1868, cioè tre anni dopo la conclusione della guerra civile contro il cosiddetto Brigantaggio meridionale: “Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili.

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Una storia d’amore e di morte all’alba del Risorgimento

Posted by on Gen 4, 2023

Una storia d’amore e di morte all’alba del Risorgimento

   Partendo dal 1940, certi cineasti italiani che volevano servire la propaganda di guerra del regime fascista entrarono in resistenza passiva consacrandosi a films  in costume. Marti Camerini realizzò “Una romantica avventura”(1940), su un soggetto originale, e “ I promessi sposi” (1941), dal romanzo di Alessandro Manzoni, classico della letteratura popolare italiana. Renato Castellani debuttò con “Un colpo di pistola” (1942), da Puskin, e proseguì con “Zazà”, da un melodramma francese dell’Ottocento. Mario Soldati filmò successivamente due adattamenti da romanzi di Antinio Fogazzaro. “Piccolo mondo antico” (1941)  e “Malombra” (1942). Poi Alberto Lattuda deburrò con “Giacomo l’idealista” (1943), da un romanzo di Emilio De Marchi.

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“LO SPIRITO ANTICATTOLICO DEL RISORGIMENTO” NE PARLIAMO CON DON UGO CARANTINO

Posted by on Dic 29, 2022

“LO SPIRITO ANTICATTOLICO DEL RISORGIMENTO” NE PARLIAMO CON DON UGO CARANTINO

Che il Risorgimento è la pietra fondante dell’Unità d’Italia è cosa incontestabile come lo è altretanto per la storiografia della “perfida albione” che lo considera la perla più preziosa dell’Imperialismo Inglese o forse tra le perle più preziose, tesi che viene detta a bassa voce, per pudore, dalla storiografia del “bel paese” per cercare di salvare la retorica, demagogica e pomposa narrazione che lo accompagna da 160 anni a questa parte. A scuola ci dicevano che la “bandiera” aveva tre colori perchè rappresentava la natura del nostro territorio e del sangue versato, la memoria forse mi tradisce nell’analizzare i dettagli, poi quando togliamo i pantaloncini corti, senza perdere la curiosità infantile, apprendiamo che è figlia della Repubblica Cispadana nata a seguito dell’invasione Napoleonica giacobina e quindi partorita da quella Francese. Tesi quest’ultima adottata dalla storiografia prezzolata e accettata dalle istituzioni pubbliche, tranne solo da una residuale componente fascista che ancora oggi ha nostalgia per il “capoccione” che ha creato e coltivato il suo potere nell’abbeveratoio chiamato risorgimento, ma quando si tocca il tema “Risorgimento contro il cattolicesimo” allora le cose cambiano perchè come si fa a dire che i Savoia sono contro il cattolicesimo anche se c’è stata la legge “Siccardi”, l’invasione del “Regno delle Due Sicilie”, la “Breccia di Porta Pia” e la conseguente “Terza Roma” e per chiudere il cerchio lo strettissimo legame tra Pio XII e Vittorio Emanuele III?. Come si può dirlo se il Fascismo ha sottoscritto i “patti lateranensi” o che il Catto-Comunismo che ha fondato la Repubblica Italiana scrivendo la più bella e la più meravigliosa costituzione del Mondo? Purtroppo per la vulgata dominante e per i conciliaristi la fiamma cattolica apostolica romana nella penisola italica per quanto flebile e debole non s’è ancora spenta e riesce a partorire storici onesti e liberi a cominiciare da Angela Pellicciari, la più preparata e importante studiosa del Risorgimento, che ha fatto emergere la vera natura del Risorgimento nato, foraggiato, sostenuto e soprattutto finanziato per decenni per distruggere il Cattolicesimo Apostolico Romano nella sede voluta da Nostro Signore, l’ltalia. Venerdi 30 dicembre alle ore 21 ne parleremo con Don Ugo Carandino che già abbiamo avuto l’onore e il piacere di ospitare parlando delle Insorgenze del triennio 1796-99 nel Riminese.

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