Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Il brigantaggio di Francesco Pappalardo

Posted by on Apr 14, 2024

Il brigantaggio di Francesco Pappalardo

Una pagina particolarmente manipolata di storia italiana

Il 6 agosto 1993, nel quadro del convegno su La contrarrevolución legitimista (1688-1876), organizzato dall’Università Complutense di Madrid a San Lorenzo de El Escorial, Francesco Pappalardo ha tenuto una relazione su Il brigantaggio, di cui presentiamo il testo riveduto e annotato.

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Giacinto de’ Sivo

Posted by on Apr 12, 2024

Giacinto de’ Sivo

Giacinto de’ Sivo nacque a Maddaloni il 29 novembre 1814, da Aniello, valoroso ufficiale dell’esercito napoletano, e da Maria Rosa Di Lucia. Lo zio, Antonio, aveva fatto parte dell’armata del Cardinale Ruffo.

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ANTICHI POPOLI ITALICI PREROMANI

Posted by on Apr 12, 2024

ANTICHI POPOLI ITALICI PREROMANI

LE INVASIONI INDOEUROPEE

L’archeologa Maria Gimbutas ha identificato gli Indoeuropei con una cultura guerriera dell’età del bronzo (4000 – 2000 a.c.), che chiamò i Kurgan, dal nome delle sepolture a tumulo in cui venivano seppelliti i principi insieme a mogli, concubine, schiavi e seguito di corte, con un eccidio di massa, usanza diffusa in molte civiltà orientali.

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“Roccasecca, Storia, Memoria, Identità” ce ne parla Alessadro Marcuccigli per la rubrica “Incontro con l’Autore”

Posted by on Apr 11, 2024

“Roccasecca, Storia, Memoria, Identità” ce ne parla Alessadro Marcuccigli per la rubrica “Incontro con l’Autore”

Da anni ripeto e grido ad alta voce che fin dalla notte dei tempi l’alta terra di lavoro non è mai stata spettatrice degli eventi ma li ha creati, non ha mai visto passare la storia ma l’ha fatta almeno fino a quando non è diventata provincia di Frosinone divenendo un luogo subalterno ad una subalternità che assorbe cultura, che subisce il protettorato romano che a sua volta ha un provincialismo cronico nato da quando Roma è passata da “Caput Mundi” a Capitale d’Italia sperando di trasformare il desiderio mazziniano di farla diventare “La Terza Roma” che a distanza di 150 anni ancora aspettiamo. Quello che è stata l’alta Terra di Lavoro, quando viveva nell’orbita di Napoli Capitale, la si vede nella Cornucopia simbolo della Terra di Lavoro e per la sua multietnicità nella bandiera del Regno delle due Sicilie testimonianza di una globalizzazione secolare basata sugli uomini e non sulle merci. Uno dei luoghi più importanti per la sua unicità e simbolo della grandezza dell’alta terra di lavoro, è Roccasecca, non dei Volsci ma di Arce come si dice nell’antica tradizione orale in Marittima, un paese pieno di storia, di cultura, di arte, di misticismo e famoso per aver dato i natali a San Tommaso d’Aquino, a Severino Gazzelloni, ai fratellli Amati e a tanti ancora. Paese protagonista anche nelle commedie Scarpettiane, nei film di Totò e in molti contemporanei, che riesce ancora a conservare dei residui vitali che lo lega al suo glorioso passato e alle sue tradizioni ben racconte e rappresentate dalle sue pietre, dal suo territorio e dalla sua gente dove spicca uno studioso, un ricercatore, ma soprattutto innamorato della sua Roccasecca, come Alessandro Marcuccilli che da poco ha pubblicato un libro molto importante ed interessante dal titolo “Roccasecca, Storia, Memoria, Identità” che è un atto d’amore appassionato per la sua comunità che nella rubrica “Incontro con l’Autore” conosceremo venerdi 12 aprile alle ore 21e per farlo basta cliccare di seguito.

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I BRIGANTI DI CARTORE E SANT’ANATOLIA DI ROBERTO TUPONE

Posted by on Apr 7, 2024

I BRIGANTI DI CARTORE E SANT’ANATOLIA DI ROBERTO TUPONE

Il brigantaggio

Gli anni posteriori al 1860 furono molto travagliati per il nostro Cicolano. La conquista del regno di Napoli da parte dei Savoia dette origine ad una reazione fra chi, ancora nostalgico verso il vecchio regno, rimase fedele al re Francesco II di Borbone e chi, per motivi di interesse verso lo Stato Pontificio, tentò di rimettere sul trono il vecchio re consapevole di essere il prossimo obiettivo di conquista piemontese. La reazione inizialmente politica e militare ebbe culmine nel fenomeno del brigantaggio che fu favorito soprattutto nelle nostre contrade dal territorio montagnoso e poco accessibile e dalla posizione geografica quale zona di confine con l’ancora non annesso Stato Pontificio.

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