Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Quel Generale di cartapesta che brucia tra le fiamme di Carnevale

Posted by on Apr 21, 2021

Quel Generale di cartapesta che brucia tra le fiamme di Carnevale

Il Carnevale di Frosinone è conosciuto specialmente per due elementi: il primo è la “ràdeca”, una verde foglia di agave con la cui punta si tocca la testa dei forestieri venuti in città a festeggiare. Si tratta di uno strano rito che si fa risalire assai indietro nel tempo, alle cerimonie che, prima in Grecia e poi a Roma, si celebravano in onore del dio Priapo, simbolo di fecondità. In tali feste il fallo diventava oggetto di culto ed era utilizzato come monile da portare al collo o al braccio e finiva per diventare un potente amuleto contro invidia e malocchio.

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30 AGOSTO DI OGNI ANNO GIORNO DI LUTTO PER I NAPOLITANI, MICHELINA VENIVA UCCISA

Posted by on Ago 29, 2020

30 AGOSTO DI OGNI ANNO GIORNO DI LUTTO PER I NAPOLITANI, MICHELINA VENIVA UCCISA

Michelina Di Cesare, uno dei simboli della nostra guerra di liberazione dall’esercito savoiardo che per la storia è terminata circa un secolo e mezzo fa ma nei cuori e nell’animo di noi Napolitani è una guerra che si combatte ancora, la vediamo ovunque e tirata per la giacchetta da tutti. La sua immagine viene usata, anzi direi abusata, per fare quadri,  per fare sculture, la vediamo in giro per feste e sagre, c’è chi gli ha messo la corona di femminista o c’è chi pensa che sia ciociara. C’è stato anche chi avuto il coraggio di portala sui giornali scandalistici e sono certo che presto la vedremo anche sulle buste delle patatine. Per noi insorgenti Michelina è una guerrigliera morta per difendere il suo Dio, la sua Terra, il suo Re e il suo popolo e nient’altro e la nostra associazione oggi la vuole ricordare con un articolo scritto da Giuseppe Ressa che parla della Repressione a 360 gradi.

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Il Sergente dell’Esercito Borbonico Domenico Fuoco

Posted by on Ago 18, 2020

Il Sergente dell’Esercito Borbonico Domenico Fuoco

Parlare del sergente Domenico Fuoco divenuto in seguito un capobrigante sanguinario e spietato non è cosa semplice. Ci troviamo di fronte ad una personalità molto complessa, controversa e discutibile, ma certamente trattata in maniera troppo di parte dalla letteratura del tempo e comunque in maniera superficiale e troppo semplicistica anche da alcune recenti pubblicazioni.

La trattazione del brigantaggio post-unitario, merita certamente considerazioni meno sbrigative di quelle che comunemente vengono fatte. Si trattò di un fenomeno che interessò tutto il Mezzogiorno d’Italia. Ogni paese ebbe i suoi numerosi briganti che sommati ai tanti manutengoli, coloro cioè che li spalleggiavano, costituivano una buona fetta della popolazione. Possibile che nei nostri piccoli, umili e pacifici paesi di colpo nascessero tanti spietati delinquenti? Anzi di piú, intere famiglie di delinquenti? Certo oggi le risposte meritano considerazioni ben piú profonde di quanto se ne siano fatte in passato.

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“Una d’arme, di lingua, d’altare”? Considerazioni sull’identità italiana pre- e post-risorgimentale

Posted by on Lug 20, 2020

“Una d’arme, di lingua, d’altare”? Considerazioni sull’identità italiana pre- e post-risorgimentale

Una gente che libera tutta
O fia serva tra l’Alpe ed il mare;
Una d’arme, di lingua, d’altare,
Di memorie, di sangue e di cor.

conte Alessandro Manzoni, Marzo 1821


La parola Italia è una espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle.
conte Klemens von Metternich (2 agosto 1847)

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Martiri di Casamari 13 maggio 1799

Posted by on Mag 13, 2020

Martiri di Casamari 13 maggio 1799

Nella primavera del 1799 i rivoluzionari francesi, che avevano instaurato in Napoli la Repubblica Napoletana, erano stati costretti dall’esercito della Santa Fede organizzato dal cardinale Fabrizio Ruffo, e dalla presenza della flotta inglese, ancorata nelle isole di Ischia e Procida, a prendere la via del ritorno, risalendo la penisola per la litoranea, attraverso Gaeta e Terracina.

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