Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Itri nei tempi: dal periodo neolitico ai tempi moderni di Alfredo Saccoccio

Posted by on Giu 14, 2021

Itri nei tempi: dal periodo neolitico ai tempi moderni di Alfredo Saccoccio

   Le origini di Itri sono oscure e si perdono nei tempi più  remoti, nella preistoria. Il nostro paese era un centro di civiltà neolitica ed eneolitica ausonica: infatti  testimonianze di una vita millenaria, vestigia di superbe civiltà che indicano la grandezza di una stirpe, sono i ritrovamenti fatti ad Itri, 149 anni fa, di una stazione neolitica, in cui furono rinvenuti raschiatoi, frecce, lance, accette, coltelli, punteruoli in pietra levigata ed in ossidiana, di gustosa e morbida opera. Molto probabilmente gli oggetti dovevano far parte di una “officina litica”, molto prospera e progredita.

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L’EUROPA VUOLE CANCELLARE LUCIA

Posted by on Mag 16, 2021

L’EUROPA VUOLE CANCELLARE LUCIA

Domenico e Stefania figli di agricoltori, figli di pastori decidono, andando in controtendenza con la moda dell’epoca, di non voler lasciare la terra per trovare comodi posti a sedere dietro una scrivania, e proseguono l’attività di famiglia quale la pastorizia che da molte generazioni hanno permesso di dare la vita, di creare ricchezza per loro e per la comunità laborina, sorana ed arpinate.

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La sinfonia per l’eroe che sconfisse Napoleone

Posted by on Mag 6, 2021

La sinfonia per l’eroe che sconfisse Napoleone

L’ammiraglio Horatio Nelson, il più grande eroe della storia navale britannica, il 1° agosto 1798 affondò le navi di Napoleone nella Battaglia del Nilo. Nel settembre del 1800 assistette all’esecuzione di una composizione in suo onore, probabilmente sotto la direzione del compositore Joseph Haydn: la sua Missa in Angustiis è nota come Nelson-Messe. Di luiGoethe disse: “Le sue composizioni sono il linguaggio ideale della verità”.

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«QUANDO NAPOLI ERA CAPITALE» di GIUSEPPE PIANELLI (XVI)

Posted by on Mar 11, 2021

«QUANDO NAPOLI ERA CAPITALE» di GIUSEPPE PIANELLI (XVI)

I “lazzari” da popolo a plebaglia

Il Re, dicevano francesi e giacobini, s’è alleato cogli scomunicati e gli infedeli. Turchi e russi, in effetti, erano uno sparuto gruppetto ma al popolo napoletano, che i rivoluzionari volevano prendere dal­la parte della fede, la cosa (dimenticando che, ai meridionali, la tol­leranza non glie la può insegnare nessuno) non faceva né caldo né freddo: «pe ‘ Tata nuosto», come dicevano chiamando il Re Papà, erano pronti a far patti anche con Belzebù.

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