Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Il Beato Paolo Burali d’Arezzo, gloria dell’ordine teatino

Posted by on Ott 22, 2018

Il Beato Paolo Burali d’Arezzo, gloria dell’ordine teatino

Scipione (questo era il suo nome di Beato) Burali d’Arezzo nacque ad Itri nel 1511, da Paolo, consigliere di Stato e di Guerra del re Ferdinando Ii d’Aragona, detto “ il Cattolico”, e da Victoria Olivares, dell’alta nobiltà spagnola. Egli si disciplinò nella purezza, ben per tempo, accanto alla madre, una gentildonna di Barcellona, morta ancora giovane.

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L’imbroglio del plebiscito del 1860 nelle Provincie Napolitane

Posted by on Set 7, 2018

L’imbroglio del plebiscito del 1860 nelle Provincie Napolitane

Già prima che in altre parti, in Sicilia il 12 ottobre 1860 si svolge il plebiscito per l’annessione al Piemonte con la partecipazione al voto anche dei garibaldesi e dei soldati piemontesi. I voti sono 432.053 per il Sì e 667 per il No. A Palermo, che ha circa 220.000 abitanti, si hanno 36.252 voti favorevoli all’annessione, contro appena 20 contrari. Numerosi tumulti di protesta sono soffocati. Lo stesso ministro Elliot, ambasciatore inglese a Napoli, nel rapporto al suo Governo scrive testualmente:  «moltissimi vogliono l’autonomia, nessuno l’annessione; ma i pochi che votano sono costretti a votare per questa». A Londra il ministro degli esteri inglese,  Lord John Russel, comunica al Governo della Regina che: «I voti del suffragio in questo regno non hanno il minimo valore».

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UNA LETTERA DEL VESCOVO NATALE CONDANNATO DEL 1799

Posted by on Lug 30, 2018

UNA LETTERA DEL VESCOVO NATALE CONDANNATO DEL 1799

Per una più obbiettiva, e perciò più storica valutazione delle persone e dei fatti, non si dovrà evitare di affrontare miti inveterati. Accanto al compito dell’indagine nuova c’è per il cultore di storia anche quello della verifica. E quest’ultimo non sempre è bene accetto, specie da chi, in storia come in filosofia, s’è abituato a guardare attraverso una certa ideologia, a riposare su certe notizie, a ragionare con mente pigra, seccata di ogni scossa che tenti far uscire dal sopore.

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Piedimonte d’Alife nel 1754

Posted by on Lug 20, 2018

Piedimonte d’Alife nel 1754

Dalle coste del verde colle, sul quale sorgono, ombreggiate dagli ampi oliveti, le pittoresche mura dell’antico castello, che nel 1229 resistette all’impeto dell’esercito papale[2], – sull’erte pendici, tagliate da strade, da viottoli e da abitazioni, che furono il quarterio sancti Iohannis, feudo di un milite nei tempi normanni[3] e giù, fin nella pianura, irrigata dal serpeggiante Torano, si aggruppano e si distendono i molteplici e svariati edifici di Piedimonte d’Alife, la terra più popolata, più florida, più animata, della valle alifana del Volturno.

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