Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

SUL PROGETTO DI UN TRATTATO DI COMMERCIO TRA LA REAL CORTE DELLE DUE SICILIE E QUELLA DELLA GRAN BRETTAGNA

Posted by on Gen 26, 2022

SUL PROGETTO DI UN TRATTATO DI COMMERCIO TRA LA REAL CORTE DELLE DUE SICILIE E QUELLA DELLA GRAN BRETTAGNA

Pubblichiamo i lavori della Commissione del 1839 “SUL PROGETTO  DI UN TRATTATO DI COMMERCIO  TRA LA REAL CORTE DELLE DUE SICILIE E QUELLA DELLA GRAN BRETTAGNA?.

Ad un nostro commento preferiamo riportare quanto scrisse Ernesto Pontieri (Cfr. Il riformismo borbonico nella Sicilia del sette e dell’ottocento ERNESTO  PONTIERI – ESI,  Napoli  1965):  

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Due Sicilie l’ultimo

Posted by on Gen 15, 2022

Due Sicilie l’ultimo

Facemmo un balzo di circa dieci anni.
La storia si ripeté, pressocché uguale, ma alla fine di questo resoconto volemmo rendere onore a una figura storica, Gioacchino Murat troppo spesso vilipeso.
Lo ammirammo in quanto visse secondo, propria, coscienza.
Non è un’offesa a chi legge ma, nella nostra profonda ignoranza, volemmo donare un piccolo e misero tributo a una figura storica coerente.
Grazie.
La presente vogliate accoglierla come un’affettuosa lettera a tutti i lettori che ringraziammo per averci seguito fin qua.
Le Due sicilie subirono tanto, ma non furono esenti da ignominie.
Cordialità.

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Confische e sequestri contro i nemici interni dello Stato borbonico durante l’ultima fase del regno di Ferdinando II (1848-1859)

Posted by on Gen 6, 2022

Confische e sequestri contro i nemici interni dello Stato borbonico durante l’ultima fase del regno di Ferdinando II (1848-1859)

La confisca dei beni dei condannati per i reati contro la sicurezza interna ed esterna dello Stato venne abolita dal Codice per lo Regno delle Due Sicilie del 1819, parte seconda, in omaggio ai principi dell’Illuminismo penale. Tuttavia l’aggressione ai beni degli oppositori politici nel sistema borbonico si realizzava attraverso l’ampia discrezionalità che il codice di procedura penale, parte quarta del Codice per lo Regno, concedeva agli inquirenti nel procedere al sequestro « del corpo del reato e degl’istrumenti che han servito, o che erano destinati a commetterlo » – soggetti poi a confiscazione in sede di giudizio – e soprattutto attraverso le pesanti multe pecuniarie irrogate ai condannati in forza di leggi speciali come, ad esempio, la legge del 28 settembre 1822 contro le associazioni settarie. Le forti condanne pecuniarie aprivano la strada a procedure esecutive sui beni del condannato in modo che il fine della confisca era raggiunto in via indiretta. Dopo i fatti del 1848 tale sistema non subì variazioni ma le pene pecuniarie irrogate dalle Corti divennero sempre più pesanti, anche in virtù di provvedimenti eccezionali come il decreto del 27 dicembre 1858.

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La confisca nel regno di Napoli : primi spunti ricostruttivi

Posted by on Gen 4, 2022

La confisca nel regno di Napoli : primi spunti ricostruttivi

Il saggio getta luce sul complesso sistema giudiziario di età giuseppina (1806-1808), murattiana (1809-1814) e ferdinandea (1815-1825), un sistema imperniato sul doppio binario di due giustizie opposte fra di loro per principi ispiratori : la prima ordinaria e formale, garantista e illuminata per i « galantuomini ». La seconda straordinaria, eccezionale, sommaria, valida per tutti i non-individui, ovvero i banditi, i briganti, i ribelli, gli oppositori politici, i carbonari, gli emigrati. E proprio il variegato versante di quest’« altra giustizia » articolata sulle leggi e sulle commissioni speciali – militari e marziali – offre molteplici spunti ricostruttivi in merito all’istituto della confisca.

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