Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Nota informativa n. 11maggio-dicembre 1999

Posted by on Mar 27, 2022

Nota informativa n. 11maggio-dicembre 1999

1. Editoriale

L’incontro promosso dall’ISIN, dal Centro Culturale di Milano e da Alleanza Cattolica a Milano, il 18 dicembre 1999, dal titolo La memoria e il perdono. Fatti e figure dell’Insorgenza italiana a duecento anni dal 1799, ha voluto in qualche modo concludere le celebrazioni del bicentenario delle insorgenze verificatesi durante il Triennio Giacobino in Italia dal 1796 al 1799, per difendere le diverse parti del paese dal tentativo di separare quest’ultimo dalle sue radici e per instaurare regimi ispirati all’ideologia della Rivoluzione francese.

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Il Meridione dopo l’Unità di Enrico Fagnano

Posted by on Feb 23, 2022

Il Meridione dopo l’Unità di Enrico Fagnano

L’Unità non fu un’unificazione, ma una vera e propria annessione di altri Stati al Regno di Sardegna, che con le vicende di quegli anni allargò i propri confini, incorporando i territori occupati, e piemontesizzò, come si disse all’epoca, il resto della penisola, senza neanche un segno formale di discontinuità, tant’è vero che Vittorio Emanuele II mantenne il suo ordine dinastico, quando invece sarebbe stato primo come re della nuova nazione, e la legislatura, con la quale il 18 febbraio 1861 si inaugurò il Parlamento italiano, venne considerata come la continuazione di quelle subalpine e fu direttamente l’ottava.

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PAISIELLO E IL “RIPURGO” DEL 1799

Posted by on Gen 23, 2022

PAISIELLO E IL “RIPURGO” DEL 1799

«La rivoluzione che alla fine del secolo XVIII sconvolse l’Europa riuscì funesta» — ebbe occasione di scrivere Giuseppe De Balsiis[1] — «a tre celebri maestri di musica napoletani: Niccolò Piccini, Domenico Cimarosa, Giovanni Paisiello».

Il perché, per quanto riguarda Paisiello, è richiamato alla nostra memoria dalla rilettura — effettuata col valido ausilio di un indice onomastico — del Diario Napoletano di Carlo de Nicola, che ai principi del secolo, a cura del De Blasiis appunto, aveva visto la luce in appendice all’«Archivio storico per le provincie napoletane» e che ora la vede nuovamente * col dichiarato scopo di «restituire al più largo pubblico una lettura di appassionante interesse e di straordinaria forza narrativa», come si esprime Paolo Ricci, che ha curato la ristampa, nella nota introduttiva.[2]

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