Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI (III) (VOL. III)

Posted by on Nov 2, 2024

STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI (III) (VOL. III)

CURIOSO COMMERCIO

DEI MEMBRI DEL PARLAMENTO ITALIANO

Troviamo nella Gazzetta del Popolo del 27 luglio 1861 seguenti particolari, a cui potremo fare di molte e curiose aggiunte, se avessimo la libertà che gode la Gazzetta del Popolo:

«Il sig. ministro Jacini avea fatta il primo la proposta di accordare ai rappresentanti della nazione il trasporto gratuito sulle ferrovie. — E c’era dell’equità. Servono il paese gratuitamente; si faccia dunque il possibile, perché possano almeno essere esenti da spese per condili-si da lontane località alla sede del Parlamento. — E così fu fatto; e mono qualche rarissima eccezione, non sappiamo che alcuno siasi fatto lecito di offendere con bassi abusi la propria dignità. Allora erano rappresentate in Parlamento le antiche provincie, la Lombardia, l’Emilia e la Toscana.

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IL TELEGRAFO NEL REGNO

Posted by on Nov 2, 2024

IL TELEGRAFO NEL REGNO

Il 1º settembre 1851 viene inaugurata la prima linea del Regno delle Due Sicilie tra Caserta e Capua, estesa l’anno seguente sino a Gaeta. In Italia i primi cavi sottomarini furono tra Reggio Calabria e Messina nel 1858. Il Regno delle Due Sicilie lasciò in eredità alla nuovo governo ben 86 stazioni telegrafiche, 2.874 Km di linee, suddivise in dorsale adriatica in cui era usato il sistema Morse e dorsale tirrenica con il sistema Henley. L’introduzione del servizio telegrafico nel Regno delle Due Sicilie nacque dall’esigenza di evitare l’isolamento telegrafico del regno. Nemmeno a dirlo, i maggiori oppositori furono gli inglesi, guarda caso i costruttori ed installatori dei “Telegrafi ottici Chappe” nati in Francia durante la Rivoluzione, che con l’avvento di questo nuovo ed affidabile strumento di comunicazione, vedevano svanire un altro loro monopolio. Ma la certezza e l’immediatezza a qualsiasi ora dei messaggi trasmessi e la potenziale capillarità del sistema abbattè ogni concorrenza ed il telegrafo elettrico, superate le prime resistenze, dilagò da un capo all’altro del Regno.

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