Alta Terra di Lavoro

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Sartù di riso napoletano. La più antica ricetta di Zi Teresa a Napoli sul borgo Marinaro. Il primo della tradizione di Pasqua

Posted by on Mar 28, 2024

Sartù di riso napoletano. La più antica ricetta di Zi Teresa a Napoli sul borgo Marinaro. Il primo della tradizione di Pasqua

Il sartù di riso napoletano è una vera e propria prelibatezza, una ricetta che nasce con l’intento di fare accettare il riso a questo popolo così dedito a pasta, pane e patate. Venne importato dagli Aragonesi nel XIV secolo, ma non piaceva molto. Soltanto i medici lo apprezzavano, dandolo come ricetta in bianco alle persone con problemi intestinali. Fu Maria Carolina D’Austria a volerlo introdurre nella cucina reale. Suo marito, re Ferdinando I di Borbone, non accettava però le ricette proposte dai francesi, e chiamò i cuochi napoletani a raccolta per trovare gli ingredienti adatti a renderlo accettabile. Ebbene, ci riuscirono.

Sartù di riso napoletano

Ingredienti x 12

  • tracchiulelle 600 g
  • prosciutto crudo 300 g
  • muscolo di manzo 300 g
  • salsicce 5
  • braciole legate con spago 3 (farcite con pinoli, uva sultanina, parmigiano, aglio tritato, basilico, sale, pepe)
  • basilico fresco 1 fascetto
  • concentrato di pomodoro 150 g
  • pomodori pelati 3 kg
  • olio evo 40 cl
  • vino rosso secco 25 cl
  • cipolle ramate 2
  • sale
  • polpettine fritte (500 g di carne tritata)
  • riso carnaroli 1 kg
  • carne tritata 400 g
  • provola 300 g
  • fior di latte 300 g
  • parmigiano 100 g
  • piselli 300 g
  • uova 2
  • cervellatine 250 g
  • brodetto di ragù 2 l
  • cipollina 1
  • olio 1\2 bicchiere
  • vino bianco 1 bicchiere
  • sale doppio
  • burro
  • pangrattato

Preparazione

Oggi vedremo la ricetta del sartù di riso di Carmela Abbate del ristorante Zi Teresa. Cominciamo preparando il ragù. In una pentola capiente mettete l’olio con la cipolla e fatelo riscaldare, aggiungete tutta la carne (a parte quella tritata) e fatela rosolare a fuoco lento su tutti i lati. Quando tutto sarà ben dorato e il profumo diventa invitante è in quel momento che si alza la fiamma e si sfuma con il vino. Quando sarà ben evaporato abbassate la fiamma e fate cuocere ancora per 8 minuti, finché si creerà sul fondo della pentola una cremina. Aggiungete il concentrato di pomodoro e fate cuocere 4 minuti per poi aggiungere i pelati passati un po’ per volta nel giro di 10 minuti. Aspettate che incominci a bollire, abbassate ancora di più la fiamma, girate lentamente con un cucchiaio di legno almeno ogni 30 minuti, aggiungete il sale e dopo due ore togliete la carne e tenetela da parte.

Andate avanti così almeno per altre 7/ 8 ore, senza mai dimenticarvi di girare ogni tanto. Trascorso il tempo, in una padella fate soffriggere la cipollina con l’olio a fuoco basso, aggiungete il riso e tostatelo. Sfumate con vino bianco, aggiungete 2 mestoli di ragù e girate unendo mano mano il brodetto di ragù. Da parte saltate i piselli in padella, salate il riso dopo 5 minuti dalla cottura e aggiungete i piselli. Cospargete la teglia con burro e pangrattato, versate la metà del riso, quindi un mestolo di ragù, polpettine, fior di latte e provola, uova sode affettato, tutto a metà. Unite l’altra metà del riso e terminate gli ingredienti. Chiudete con il riso rimasto, parmigiano, pangrattato, burro, basilico. Fate cuocere a 140 gradi per 1 ora. Il sartù è pronto.

fonte

https://www.piuricette.it/

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PAUL THIEBAULT, L’INVASIONE FRANCESE DEL REGNO DI NAPOLI

Posted by on Mar 25, 2024

PAUL THIEBAULT, L’INVASIONE FRANCESE DEL REGNO DI NAPOLI

Il generale Paul Thiébault redasse un interessante resoconto degli avvenimenti della guerra portata dai Francesi nel Regno di Napoli. Poiché il suo scritto non era destinato alla pubblicazione (lo fece stampare la figlia a quasi cento anni di distanza dagli avvenimenti),confessò apertamente sia le stragi di civili (i 60.000 morti «oltre ai caduti in combattimento»), sia il disprezzo degli occupanti transalpini verso i collaborazionisti giacobini napolitani (tanto da disconoscerne subito la neonata Repubblica).

«Ho già detto che i Napoletani erano da disprezzare come soldati, ma da rispettare come uomini. Inquadrati in plotoni regolari non servivano a niente, ma erano combattenti formidabili e terribili nella guerra per bande. La guerra di Napoli iniziò davvero quando non ci furono più armate napoletane. I Napoletani del 1798, feroci e superstiziosi, furono battuti dappertutto. Oltre ai caduti in combattimento, sessantamila di loro furono passati per le armi sulle macerie dei loro paesi o sulle ceneri delle loro casupole. Non riuscimmo, però, mai a vincere la loro resistenza, da nessuna parte».

Paul Thiebault, L’invasione francese del Regno di Napoli (1798-1799). Memorie di un protagonista, traduzione di Raimondo Rotondi, prefazione di Massimo Viglione, D’Amico Editore, Nocera Superiore 2024, pp. 242

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“1799 L’INVASIONE FRANCESE DEL REGNO DI NAPOLI MEMORIE DI PAUL THIEBAULT” TRADOTTO DA RAIMONDO ROTONDI

Posted by on Mar 22, 2024

“1799 L’INVASIONE FRANCESE DEL REGNO DI NAPOLI MEMORIE DI PAUL THIEBAULT” TRADOTTO DA RAIMONDO ROTONDI

Anni fa abbiamo creato una collana dedicata al periodo storico “1799” con il primo numero dedicato al diario di Domenico Petromasi, fedelissimo del Cardinale Fabbrizio Ruffo, che narra l’epopea dei Sanfedisti che ricacciarono l’invasore giacobino francese, primo caso della storia in cui un popolo resiste, combatte e ricaccia un esercito invasore. Grazie alla volontà dell’editore Vincenzo D’amico e alla curatela di Francesco Maurizio Di Giovine e Gianandrea de Antonellis, la collana ha ripreso le sue pubblicazione e siamo arrivati alla pubblicazione delle “Memorie di Paul Thiebault”, un generale francese invasore e protagonista delle vicende belliche, che il nostro e caro Raimondo Rotondi ha tradotto dal francese all’italiano con l’illustre frefazione del Prof. Massimo Viglione, studioso, ricercatore e storico tradizionalista di dimensione internazionale e massimo esperto della “Vandea Italiana”. Se con il suddetto Petromasi abbiamo pubblicato la voce di un resistente, con l’ultima fatica letteraria Raimondo faremo conoscere la voce di un invasore che riserva delle sorprese che forse a qualcuno non faranno piacere, sabato 23 marzo alle ore 17 lo presenteremo in anteprima nazionale e fresco di stampa ad Isola Liri presso l’aula della sala consiliare della Casa Comunale, nella locandina di seguito i dettagli.

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“NAPOLI 1799 I MOTIVI ANTICATTOLICI DELLA REPUBBLICA RIVOLUZIONARIA” NE PARLIAMO CON FERNANDO DI MIERI

Posted by on Mar 21, 2024

“NAPOLI 1799 I MOTIVI ANTICATTOLICI DELLA REPUBBLICA RIVOLUZIONARIA” NE PARLIAMO CON FERNANDO DI MIERI

Torniamo a parlare del 1799 che da anni trattiamo con determinazione e continuità nella consapevolezza che quel periodo lo si può considerare uno spartiacque tra la concezione dell’uomo con “u”minuscola e quella dell’Uomo con la “U” maiuscola. Gli intrecci tra giacobini e sanfedisti, tra tradizionalisti e modernisti , tra cattolici e atei, sono gli argomenti più studiati e divulgati ma c’è un altro argomento molto importante, se non fondamentale, che è quello dell’anticattolicesimo che nasce con Lutero e che con l’illuminismo e la rivoluzione francese germoglia nell’albero della libertà che nel mondo contemporaneo è diventato forte e robusto. Dopo aver parlato delle profezie di Sant’Alfonso de Liguori sul 1799 con il Prof. Fernando Di Mieri, venerdì 22 marzo alle ore 21 e sempre con il Prof. Di Mieri, parleremo dell'(anti)cattolicesimo della Repubblica Napoletana che nel Regno di Napoli non nasce per caso e per saperne di più basta cliccare di seguito

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