Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

SIAMO FOTTUTI, REGINA!

Posted by on Apr 3, 2024

SIAMO FOTTUTI, REGINA!

GAETA, 7 settembre 1860 – 13 febbraio 1861

Solo. A prendere decisioni che avrebbero dovuto salvare il trono dove nel 1734 si era seduto, per primo, il suo avo Carlo III. Solo, a 24 anni, a tentare di salvare il regno e il futuro della dinastia“. Così Gigi Di Fiore descrive Francesco II di Borbone, l’ultimo Re di Napoli e delle Due Sicilie, in quell’estate da tregenda del 1860.

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I luoghi del potere provinciale nell’alta Terra di Lavoro tra Repubblica napoletana, regime borbonico e Unità d’Italia

Posted by on Mar 25, 2024

I luoghi del potere provinciale nell’alta Terra di Lavoro tra Repubblica napoletana, regime borbonico e Unità d’Italia

La storica provincia di Terra di Lavoro fino al 1927 ha fatto parte integrante della Campania e, fino al 1861, aveva seguito le vicende storico-politiche dei sovrani e delle autorità napoletane. In tale contesto, per l’area ubicata nella parte più settentrionale della provincia compresa tra il confine abruzzese e il mar Tirreno e cioè tra Sora e Gaeta passando per Cassino, appare interessante andare ad indagare, seguendo, chiaramente, i mutamenti negli ordinamenti dettati dai vari regimi succedutisi nel corso degli ultimi due secoli, quali siano stati i luoghi del decentramento subprovinciale relativamente al potere amministrativo, al potere fiscale, al potere giudiziario e al potere politico e i motivi che indussero le autorità del tempo a prescegliere tali luoghi, nonché effettuare una disamina della rappresentanza politica e amministrativa espressa dal territorio.

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Francesco Saverio Anfora di Licignano, Biografia di un eroe di Gaeta

Posted by on Mar 21, 2024

Francesco Saverio Anfora di Licignano, Biografia di un eroe di Gaeta

La figura di Francesco Saverio Anfora (1833-1871) – figlio del Duca di Licignano, combattente a Gaeta (dove raggiunse il grado di tenente colonnello) e poi ritiratosi dalla vita militare, rinunciando all’allettante offerta di entrare nell’esercito degli Italiani, rivoltogli dal generale Cialdini in persona, favorevolmente colpito dalle sue memorie –

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