Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Napoli e Calabria, due luoghi uniti nel cuore d’origine (II)

Posted by on Lug 11, 2023

Napoli e Calabria, due luoghi uniti nel cuore d’origine (II)

Le province napolitane assistettero tristemente alle spoliazioni culturali, ai saccheggi e alle ruberie degli invasori francesi e dei collaboratori giacobini e non ebbero altre alternative se non quello di ribellarsi all’occupazione di manu militari violenta, a partire dalla Calabria che, prendendo spunto dall’eroismo patriottico dei lazzari di Napoli compiuto nelle tre giornate del 21-23 gennaio del 1799, si oppose alla tirannia giacobina grazie all’impresa del cardinale riformatore Fabrizio Ruffo, il quale sbarcò a Catona nel febbraio e si mise in marcia con il suo esercito del popolo, composto ovviamente da contadini, borghesi, ex-militari napolitani, ex-delinquenti e tutti gli abitanti che non riconoscevano le idee della Francia e dei collusi giacobini.

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UNA CORSA VERSO IL VENTO presentazione del libro di DELIA MOREA

Posted by on Giu 26, 2023

UNA CORSA VERSO IL VENTO presentazione del libro di DELIA MOREA

Venerdì 30 giugno 2023 alle 19.30 allo Sport Club Oplonti (Torre del Greco. Via Nazionale, 1029

Torre Annunziata. Venerdì 30 giugno, alle ore 19,30 allo Sport Club Oplonti sarà presentato il libro postumo di Delia Morea, celebre scrittrice e giornalista, recentemente scomparsa, Una corsa verso il vento (Avagliano Editore), nell’ambito della seconda edizione della rassegna La settimana dello scrittore, ricordando Michele Prisco, in programma dal 26 Giugno al 1° Luglio, ideata e organizzata dalla libreria Libertà di Rosaria Vitulano e Fabio Cannavale.

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“LE TRE GIORNATE DI NAPOLI” DEL 1799 ALLE “33”, IL VIDEO INTEGRALE DEL CONVEGNO DEL 10 GIUGNO 2023

Posted by on Giu 25, 2023

“LE TRE GIORNATE DI NAPOLI” DEL 1799 ALLE “33”, IL VIDEO INTEGRALE DEL CONVEGNO DEL 10 GIUGNO 2023

Quando si parla del 1799 a Napoli da palcoscenici diversi da quelli conformisti, istituzionali e convenzionali l’argomento si surriscalda perché viene trasformato da argomento storico provinciale, subalterno ed infantile in fenomeno universale collocandosi, dal punto di vista temporale, in un punto di snodo epocale assumendo i contorni di un vero e proprio scontro di civiltà tra quello della tradizione e quello del modernismo. Per i nipotini dei giacobini napoletani il nervo non soltanto è scoperto ma molto doloroso perché, nonostante schierano un autentica armata pagata e sostenuta dalle istituzioni italiane e patrocinata dalla Repubblica Madre, la Francia, non riescono a cancellare l’onta del tradimento e dell’inutilità della Repubblica Napoletana che infognata di ideologie giacobine piene di odio e liberticide, si macchiarono di crimini contro il popolo Napoletano e Napolitano che era insorto contro l’invasore Francese giacobino. Dalle cronache scritte dagli stessi francesi siamo venuti a conoscenza dell’eroismo degli insorgenti regnicoli che da Teramo a Reggio Calabria hanno scritto una storia unica e irripetibile per come è nata e sviluppata che i giacobini napoletani cercano di cancellare in tutti i modi gettando fumo negli occhi con la solita retorica su i giustiziati di Piazza Mercato cercando di farli passare come martiri, unico caso al mondo perché in altri paesi sarebbero solo dei traditori. Si dimentica, altresì, che chi tra i traditori accettò la capitolazione fu soltanto esiliato, furono circa 8000, per poi rientrare dopo poco tempo e si ignorano i giustiziati di Procida, forse perché lo decisero autonomamente gli inglesi con un loro processo, continuando ad avere i paraocchi senza rendersi conto che i tempi sono radicalmente cambiati o, pur sapendolo, sperano di continuare a lasciare “attappata” la bottiglia della verita. Sabato 10 giugno ’23 al Convento delle “33” questo tappo è stato tolto grazie al convegno sulle “Tre Giornate” di Napoli dove grazie ai relatori e agli argomenti trattati, s’è spostata l’attenzione sulla geopolitica, sulla politica e sulla teologia di quel periodo storico che possiamo definire epocale e sfacciatamente attuale.
Il Prof. Fernando Di Mieri ha parlato degli aspetti religiosi e di come anche la Chiesa era spaccata al suo interno prima, durante e dopo il 1799 e quali sono state le cause, Il Prof. Gianandrea de Antonellis ha invece parlato di Eleonora de Pimentel Fonseca mettendo in evidenza la sua mediocrità dal punto di vista culturale, politico e giornalistico dimostrata con fatti alla mano e documentazione incontestabile. La Prof.ssa Mariolina Spadaro ha messo l’accento sull’Epopea dell’esercito della Santa Fede e di quale spirito ha mosso il popolo tutto per realizzare un’impresa mai vista prima e dopo quel 1799 facendo comprendere, altresì, che quelle vicende sono state propedeutiche per quelle degli anni successivi fino ad arrivare al 1860.
Chiudo dando i giusti onori al Prof. Erminio De Biase che oltre ad organizzare e a volere il convegno nel suo intervento ha “tirato mazzate” a distanza di 224 anni, ai giacobini contemporanei come fecero i lazzari napoletani nel 1799 con i giacobini dell’epoca nel suo stile asciutto e diretto. Il Prof. Erminio De Biase, altresì, ha aperto i lavori narrando i fatti delle “Tre Giornate” con scientificità ed intensità tale che sembrava li avesse vissuti in prima persona. Voglio ricordare, inoltre, che non stati risparmiati rilievi sul comportamento dei Sovrani Napoletani che certifica l’onestà di tutti i relatori e di seguito il 16 giugno alle 21 riproponiamo il convegno integralmente a disposizione di chi voleva esserci ma non ha potuto e di chi ha voglia di conoscere la storia del 1799 in forma diversa.      

Claudio Saltarelli    

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1799, LE TRE GIORNATE DI NAPOLI SE NE PARLA SABATO 10 GIUGNO AL “MONASTERO DELLE 33”

Posted by on Giu 7, 2023

1799, LE TRE GIORNATE DI NAPOLI SE NE PARLA SABATO 10 GIUGNO AL “MONASTERO DELLE 33”

Il mondo intero, con Napoli in testa, continua a ricordare e a commemorare le famose “Quattro Giornate di Napoli” vissute durante la seconda guerra mondiale passate alla storia come la “rivolta degli scugnizzi” e ricordate anche come l’unica città a liberarsi da sola dall’occupante nazista. Come Ass.Id.Alta Terra di Lavoro da anni, senza farci attirare dalla tesi negazionista sulla suddetta rivolta, cerchiamo di porre l’attenzione su un altra pagina eroica del popolo napoletano accaduta nel gennaio del 1799 quando i napoletani difesero la città dall’invasione dell’esercito Giacobino Francese che dopo tre giorni di furiosi e sanguinosi scontri, da qui “Le Tre Giornate di Napoli”, e con il fondamentale sostegno dei giacobini napoletani che da Castel Sant’Elmo e dagli Incurabili sparavano alle spalle dei lazzari, riuscirono a conquistare la Capitale. Paradossalmente le truppe e i generali francesi invece di elogiare e ringraziare i loro fiancheggiatori esaltarono ed elegiarono l’eroismo e la capacità militare del popolo napoletano non dando nessun peso e valore alla nascita della fantomatica Repubblica Napoletana che Capecelatro definì “Repubblica da Operetta” che nei 5 mesi vita combinò poco e nulla, assistette passivamente al saccheggio delle opere d’arte napoletane e videro ricacciare una delegazione dei repubblichini partenopei arrivati a Parigi pensando di essere ricevuti dal direttorio. Questa vicenda è un nervo scoperto per la classe dirigente napoletana e fonte di preoccupazione per l’Italia che da quel momento considera Repubblica Madre quella francese non pemettendo mai una serena e tranquilla analisi di quel periodo storico che è di fondamentale importanza anche per visionare i tempi attuali nonostante siano passati più di 200 anni. C’è un carissimo amico e socio onorario dell’Associazione, che da anni sta rendendo un servizio alla sua città, Napoli, e al Regno intero di notevole valore ed importanza grazie ai suoi studi e alle ricerche identitarie storiche sul Risorgimento, che quando gli dicevo “se metti naso nel 1799 non ne esci più perchè ti penetra nel cervello” era sorpreso se non scettico, ma a distanza di qualche tempo ha dovuto accettare la mia tesi e parlo del Prof. Erminio De Biase.
Erminio, scusate il tono confidenziale, è un Napoletano dalle origini sannite il che vuol dire che è una testa dura e quando decide di fare qualcosa è ci crede, la fa ed infatti quando capì che il 1799 è la chiave d’ingresso per capire il passato e il presente in italia come in europa, decise che bisognava fare un convegno e nel cuore pulsante del centro storico di Napoli. Come suo solito Erminio quando decide di scendere in campo lo fa con il suo stile e a suo modo, ed infatti ci ha impiegato due anni per organizzare un convegno, di seguito c’è locandina che lo presenta creata da Raimondo Rotondi, dopo averlo fatto brillantemente anni fa organizzando agli Incurabili un convegno su Fra Diavolo. Ad Erminio non interessa parlare dei semplici fatti, che saranno comunque la base su cui si poggerà il convegno, ma ha compreso che il 1799 è un vero scontro di civiltà quindi bisogna allargare la visione degli argomenti e dare un ampio respiro a quel periodo storico. Nella locandina si potranno leggere i relatori e gli argomenti trattati che confermano quanto affermato e nel salutarvi vi diamo appuntamento a sabato 10 giugno alle ore 10 al “Monastero delle 33” sito all’anticaglia a ridosso dell’ospedale degli Incurabili e per chi verrà in auto vi informiamo che può parcheggiare al Garage GARDES (De Santo di via Anticaglie) il permesso per accedere alla Zona Ztl sarà automaticamente concesso.

Claudio Saltarelli

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