Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

L’eruzione del Vesuvio sulle tracce del racconto di Plinio il Giovane

Posted by on Mar 17, 2017

L’eruzione del Vesuvio sulle tracce del racconto di Plinio il Giovane

“Campania felix” era chiamata dai romani questa regione, considerata il giardino d’Italia. Poeti e scrittori ne avevano lodato il clima salutare e temperato, i campi fertili, i colli assolati, i sani pascoli, gli ombrosi boschi, le abbondanti messi, i vini dall’aroma intenso. Fin dai tempi repubblicani i Romani si recavano per perfezionare i loro studi di retorica, oratoria e filosofia (a Napoli, Pozzuoli, Ercolano) sotto la guida di maestri greci. Alcune località della costa erano poi divenute mète predilette dai poeti in cerca di riposo e di “otium” creativo.

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Cinquant’anni fa morì Totò, il “Principe della risata”

Posted by on Mar 15, 2017

Cinquant’anni fa morì Totò, il “Principe della risata”

Il prossimo 15 aprile ricorre il cinquantesimo anniversario della morte di Totò, pseudonimo del principe Antonio Maria Giuseppe de Curtis-Gagliardi Griffo Focas, nato nel famoso rione Sanità, attore comico, cinematografico e teatrale, artista unico, dotato di una singolare, mobilissima e umanissima maschera, di una originalissima, ineguagliata mimica, che lo portò ad un successo clamoroso e ad incassi eccezionali al botteghino, rivelandosi attore di rilievo in film importanti come “Napoli milionaria” (1950), “Guardie e ladri” (1951), “Dov’è la libertà?” (1952), “Una di quelle” (1953), “L’oro di Napoli” (1954), “Totò e Carolina” (1955), “I soliti ignoti” (1958), “Arrangiatevi!” (1959), “Risate di gioia” (1960), “Tototruffa ‘62” (1961) (celeberrimo lo sketch della vendita della fontana di Trevi da parte del falso cavaliere Antonio Trevi, ai danni del malcapitato immigrato italoamericano, Decio Cavallo), “Uccellacci e uccellini” (1966), con interpretazioni quanto mai significative della sua bravura, che lo resero popolarissimo e fatto amare in tutto il mondo, diffondendovi la gaiezza di Napoli.

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La medicina omeopatica nel Regno delle Due Sicilie

Posted by on Feb 27, 2017

La medicina omeopatica nel Regno delle Due Sicilie

 I primi veri studi clinici sull’omeopatia – termine composto dai vocaboli greci ómoios (simile) e pàthos (malattia) – furono condotti precocemente ed, alquanto sorprendentemente, alcuni di essi ebbero luogo in Italia. Infatti, la medicina omeopatica fu introdotta per la prima volta a Napoli nel 1821, soprattutto grazie agli studi ed all’opera del dottor Francesco Romani (abruzzese, nato il 24 settembre 1769 a Vasto d’Aimone, in provincia di Chieti e morto a Napoli il 24 novembre 1852), medico di Corte del re Ferdinando I di Borbone (1751-1825). Questo fatto è annoverato fra i moltissimi primati (se ne contano più di cento) raggiunti nel Regno delle Due Sicilie durante il governo borbonico (1734-1860).

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IL LAZIO MERIDIONALE: STORIA, CULTURA E NATURA.

Posted by on Gen 15, 2017

IL LAZIO MERIDIONALE: STORIA, CULTURA E NATURA.

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Incastrata tra i colli Albani a nord, il fiume Garigliano a sud, i monti Simbruini ed Ernici ad est, il mar Tirreno ad ovest, sta la subregione del Lazio meridionale, un territorio oggi sovraprovinciale che ingloba le province di Frosinone e Latina con il sud di quella di Roma. Trattasi di uno spazio storico che un tempo fu chiamato (in parte) Latium vetus (antico Lazio) o identificato col Latium adjectum (Lazio aggiunto). Piu’ tardi lo chiamarono Campagna di Roma, ed in epoca pontificia fu denominato come provincia di Marittima (la zona costiera) e Campagna (la zona interna). Il termine “Ciociaria” gli fu assegnato solo di recente, e massimamente con riferimento alle valli del Sacco e del Liri. Ne risulta dunque una zona cuscinetto tra Roma e Napoli, dalle culture, tradizioni e costumi per lo piu’ risolvibili ed assimilabili in senso agro-silvo-pastorale, pertanto dai forti connotati contadini da cui Roma trasse, meglio, succhio’ disinvoltamente (ma la storia continua) risorse economiche, artistiche, commerciali, culturali in senso lato, e prima ancora soldati per la guerra, uomini per la politica (di guerra) e la religione, edificandovi strade, citta’, dimore ed insediamenti “ad usum delphini”, secondo i meccanismi del piu’ classico sistema coloniale.

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