Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

LE FINANZE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE

Posted by on Mag 7, 2017

LE FINANZE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE

Da “Scienze delle Finanze” di Francesco Saverio Nitti (Pierro, 1903)scopriamo che le monete degli antichi Stati Italiani al momento dell’annessione ammontavano a circa 669 milioni, di cui ben 443 milioni appartenevano al Regno delle Due Sicilie (il Banco di Napoli poteva vantare la più grande raccolta di denaro pubblico) e i restanti 226 milioni erano ripartiti fra: il regno di Sardegna, Lombardia, Ducato di Modena, Parma e Piacenza, Roma, Romagna – Marche e Umbria, Toscana, Venezia. Come dire che nel Regno dei Borbone c’erano il doppio dei soldi che nel resto d’Italia. Persino la Borsa di Parigi, allora la più grande del mondo, quotava la Rendita dello Stato napoletano al 120 per cento, ossia la più alta di tutta l’Europa.

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Lodovico Lodovici ministro plenipotenziario dell’Armata Cristiana, 1799

Posted by on Mar 30, 2017

Lodovico Lodovici  ministro plenipotenziario dell’Armata Cristiana, 1799

Lodovico Lodovici Vescovo di Policastro e ministro plenipotenziario dell’Armata Cristiana del cardinale Fabrizio Ruffo, durante la rivoluzione napoletana del 1799 (© mapa.39)

Durante la notte del 21 dicembre del 1798, la famiglia del re Borbone Ferdinando IV con le alte personalità del regno si misero in salvo imbarcandosi a Napoli e diretti in Sicilia per evitare rappresaglie conseguenti alle sommosse popolari che si verificarono in svariate località del Regno, ed in special modo in Campania, Lucania e Calabria, dopo le sconfitte subite dall’esercito borbonico dai Francesi che volevano instaurare la repubblica nel Regno di Napoli.

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L’eruzione del Vesuvio sulle tracce del racconto di Plinio il Giovane

Posted by on Mar 17, 2017

L’eruzione del Vesuvio sulle tracce del racconto di Plinio il Giovane

“Campania felix” era chiamata dai romani questa regione, considerata il giardino d’Italia. Poeti e scrittori ne avevano lodato il clima salutare e temperato, i campi fertili, i colli assolati, i sani pascoli, gli ombrosi boschi, le abbondanti messi, i vini dall’aroma intenso. Fin dai tempi repubblicani i Romani si recavano per perfezionare i loro studi di retorica, oratoria e filosofia (a Napoli, Pozzuoli, Ercolano) sotto la guida di maestri greci. Alcune località della costa erano poi divenute mète predilette dai poeti in cerca di riposo e di “otium” creativo.

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