Dar carne a Napoli
Il contributo riguarda l’approvvigionamento e il funzionamento del mercato degli agnelli di Napoli in età moderna, con numerosi riferimenti documentari relativi al Settecento. La città, cresciuta di 2-3 volte in un secolo, già poco dopo la metà del Cinquecento consuma un quantitativo ragguardevole di animali da macello: nel 1563, quando ha 215-220 mila abitanti, vi vengono macellati in media ogni anno 20 mila vacche, 10 mila vitelli, 12 mila castrati ed un numero imprecisato di capretti e suini.
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