Posted by altaterradilavoro on Lug 8, 2024
Sono gli stessi nomi che si ritrovano oggi alle cimase dei palazzi napoletani,come se questa scuola di pittura che ha tuttavia irradiato in tutta l’Europa, non si leggesse bene che qui. Alcuni di questi palazzi sono aperti al pubblico (Capodimonte, Palazzo Reale). Altri sono strettamente privati :noi li abbiamo fatti aprire, per rivelarvi gli splendori nascosti (Palazzo Cellamare, Palazzo d’Avalos).
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Posted by altaterradilavoro on Lug 7, 2024
Il deputato milanese Giuseppe Ferrari, un politico rigorosamente estraneo a ogni consorteria dell’epoca, sosteneva che l’Italia dovesse unirsi in una confederazione di Stati e per questo era contrario alla pura e semplice annessione delle altre province della penisola da parte del Piemonte.
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Posted by altaterradilavoro on Lug 7, 2024
Leggendo questo saggio di Cavour non si può non riconoscere che il personaggio fosse dotato di una straordinaria capacità politica di mettere in connessione gli eventi.
Il testo di Petitti sulle ferrovie, per il conte, è solamente un pretesto per tracciare una panoramica sui progetti inerenti le strade ferrate dei vari stati italiani e le prospettive che si aprivano sia per collegare le città che per incentivare spostamento e vendita di merci.
Siamo negli anni quaranta e le Due Sicilie erano ben addentro al dibattito ed ai progetti di costruzione delle strade ferrate.
Se si legge il testo senza tener conto della data di pubblicazione non sembra che si parli di una penisola suddivisa in tanti staterelli.
Indubbiamente Cavour si presentava come uno degli uomini più lungimiranti della borghesia in ascesa.
Il saggio venne rifiutato prima da Augusto De La Rive della “Bibliothèque universelle de Genève” e poi anche da Cousin della “Revue des Deux Mondes” che temeva le ire di Metternich.
Grazie ai buoni uffici del Duca di Broglie, fu pubblicato alla fine nella “Revue Nouvelle”, che lo fece uscire nel numero di maggio del 1846 e riservò duecento copie all’autore.
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