Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Da Amatrice a Tramonti a spasso per il Regno tra saltarelli e tammurriate

Posted by on Apr 25, 2022

Da Amatrice a Tramonti a spasso per il Regno tra saltarelli e tammurriate

Nella storia recente dell’umanità capita spesso che un personaggio per la sua importanza la volontà popolare lo identifica citandolo o chiamandolo soltanto con il nome di battesimo e il primo nome che mi viene in mente è quello di Eduardo che il mondo conosceva senza citare il cognome. Una persona che grazie al suo modo di essere è di esternare la sua arte ha il privilegio di avere la suddetta caratteristica del grande Eduardo, con le dovute e sacrosante proporzioni, è Isidoro Caso che tutti conoscono ormai con il semplice nome di Isidoro. Ovviamente non sono un folle o blasfemo a fare un paragone simile ma Isidoro è diventato nel suo piccolo grande mondo della musica popolare, “Isidoro”, è grazie al suo carisma lo è diventato anche per tutto il “Regno” infatti basta frequentare tutti gli ambienti e nominando “Isidoro” in molti comprendono di chi si parla. Isidoro è stato capace di trasformare la sua cantina, dal sapore antico, in un vero laboratorio culturare non solo del “Regno” ma di tutto il mediterraneo dove fa incontrare entità della nazione napolitana che tra loro non si interscambiano solo arte musicale ma anche il proprio patrimonio genetico. Anche se per “Isidoro” la cosa è più semplice perchè è figlio della sua “Tramonti”, dei suo Monti, “I Lattari”, della sua costa, quella “Amalfitana”, del suo “Regno” quello Napoletano e della sua Madonna quella dell’Avvocata, caratteristiche che tutte insieme gli danno una dimensione universale, lui si affida anche al suo innato carisma che gli permette di stare a testa alta di fronte a chiunque senza differenze entniche o di ceti sociali e questo suo modo di essere, insieme alla suddetta identità, gli hanno permesso di accogliere venerdi 8 aprile 2022 musicanti, cantori, uomini che venivano dal nord del “Regno” dalla grande “Amatrice” facendo “copulare”, capirete a breve che il mio termine non è provocatorio, il saltarello e la tammuriata due balli popolari che il più grande mecenate della musica popolare, Ferdinando IV di Borbone, ha voluto far suonare al suo funerale. Di seguito un documentario integrale di quella magica serata che anche se ha i suoi limiti tecnici figli dello strumento utilizzato e dai limiti di chi lo ha girato, fa capire bene l’aria che s’è respirata in quel raduno.

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“Emidio Antonini del cicolano ultimo ambasciatore del Regno delle Due Sicilie”

Posted by on Mar 24, 2022

“Emidio Antonini del cicolano ultimo ambasciatore del Regno delle Due Sicilie”

Da anni la vecchia vulgata italiana meridionalista che vive la storia anti risorgimentale ripete che “l’italia andava fatta ma in maniera diversa”, che i “Borbone non erano troppo coraggiosi”, che il Regno non era “il paradiso in terra”, che “Garibaldi forse va salvato perchè pentito”, ma anche che “Ferdinando II aveva errato in Crimea e che aveva completamente sbagliato la politica estera portando all’isolamento la Nazione Napolitana. Sarà forse tutto vero e capire altro, come studiare altro potrebbe non servire a nulla ma poi scopri, all’improvviso, un gigante della diplomazia napoletana come Emidio Antonini che ti inonda la testa di dubbi e ti accende la voglia rivedere tutte le posizioni che avevi fino ad ora per cambiare completamente idea o per rafforzare quello che hai pensato fino ad ora. Emidio Antonini non lo conosceva nessuno fino a quando non ho cominciato a chiedere a tutti gli studiosi e ricercatori che ignari, sono rimasti sorpresi. Chi mi ha fatto conoscere Emidio Antonini è Luciano Salvatore Bonventre che venerdi 25 marzo alle 21 ci parlerà del suo illustre conterraneo e chi vorrà conoscerlo in profondità deve solo cliccare il link di seguito. Personaggio che anche il mondo “carlista” dovrebbere approfondire

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L’Altra storia del Sud. Così Francia e Gran Bretagna contro Napoli

Posted by on Mar 14, 2022

L’Altra storia del Sud. Così Francia e Gran Bretagna contro Napoli

Dopo la guerra di Crimea e la sconfitta russa, l’accordo di pace siglato a Parigi il 30 marzo 1856 sanciva l’autonomia di Moldavia e Valacchia, la cessione da parte russa della Bessarabia meridionale alla Moldavia, la tutela dei diritti dei cristiani nell’Impero Ottomano e disponeva la libera circolazione del fiume Danubio secondo principi concordati durante il Congresso. Inoltre, la circolazione del Mar Nero era liberata da ogni restrizione in riferimento alla marina mercantile ed era smilitarizzata, cioè vietata alle navi da guerra di qualsiasi nazionalità. Nel protocollo di pace si faceva impropriamente riferimento agli Stati italiani, al fine di ribadire la necessità di avere regimi più tolleranti, in particolare per quanto riguardava il Regno delle Due Sicilie.

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