Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Uno studio seicentesco sugli artisti napolitani recensito da Gianandrea de Antonellis

Posted by on Mar 1, 2024

Uno studio seicentesco sugli artisti napolitani recensito da Gianandrea de Antonellis

Il sacerdote e poligrafo Camillo Tutini (1594-1666) è noto, più che per la sua attività spirituale, per la sua opera di ricerca e, all’interno di questa, più che per gli iniziali studi agiografici su figure della Chiesa campana (San Gianuario – ovvero Gennaro –, San Gaudioso vescovo di Bitinia e l’omonimo vescovo di Salerno, Santa Fortunata e suoi fratelli, San Biagio), è ricordato per il suo attentissimo lavoro storiografico sui Sedili napolitani (Dell’origine e fvndatione de’ Seggi di Napoli, del tempo in che furono instituiti, e della separation de’ Nobili dal Popolo, 1644).

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Il Museo Borbonico di Napoli in un report del 1851

Posted by on Feb 28, 2024

Il Museo Borbonico di Napoli in un report del 1851

La stampa estera in quel 1851, non fu molto benevola nei confronti del Regno di Napoli. Spesso le invettive politiche sfociavano in offese dirette all’Italia intera ed al Regno di Napoli, in particolare, giudicato da sempre come incapace a governare e dedito solo allo sperpero delle risorse economiche, al gozzoviglio.

Non fu prodiga di elogi la stampa estera ed in particolare puntava il dito sulla sporcizia del Regno di Napoli, sulla povertà dilagante, sulle condizioni pessime della popolazione sempre più vessata dalle gabelle ed incline a delinquere. Tuttavia Napoli restava una tappa fondamentale di quel Grand Tour che non si era mai spento. E la visita al Grande Museo Archeologici della capitale del Regno, non poteva mancare nei taccuini dei ricchi viaggiatori.

In questo contributo, un breve spaccato della storia del Museo Archeologico di Napoli ed una stampa, che ha l’intento di arricchire la collezione privata del nostro lettore. Non è facile ritrovare documenti iconografici che in qualche modo attestano la storia, l’evoluzione morfologia del monumento.

Aniello Langella

fonte

Il Museo Borbonico di Napoli in un report del 1851 – VesuviowebVesuvioweb

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