Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Il “Meridionalismo” vero e i meridionalisti falsi

Posted by on Dic 30, 2020

Il “Meridionalismo” vero e i meridionalisti falsi

A causa della violenta e devastante “piemontesizzazione” di tutta la penisola italiana, si è sviluppata nel tempo una corrente di pensiero definita meridionalismo, che è, in effetti, una reazione allo stravolgimento economico e sociale in cui si sono venuti a trovare i territori dell’ex Regno delle Due Sicilie: Napolitania (parte continentale) e Sicilia, diventate “Meridione” dello Stato italiano subito dopo l’occupazione militare piemontese avvenuta nel 1861.

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Vige ancora il più ostinato e pavido top secret sui crimini perpetrati dalla soldataglia piemontese ai danni delle popolazioni meridionali

Posted by on Mar 12, 2020

Vige ancora il più ostinato e pavido top secret sui crimini perpetrati dalla        soldataglia piemontese ai danni delle popolazioni meridionali

 E’ ora che si consenta il libero accesso agli archivi dello Stato Maggiore dell’esercito italiano, che nascondono, in centinaia di  grossi volumi, documenti  non solo militari (ordini, dispacci, rapporti relativi ad esiti di combattimenti, di imboscate e di raids repressivi e briganteschi, movimenti di truppa), ma anche di natura squisitamente politica (istruzioni riservate ed anche cifrate del governo subalpino a luogotenenti, prefetti, ufficiali superiori, sindaci, comandanti di guardie nazionali, profittatori; verbali di interrogatori eseguite nelle carceri, nelle caserme, presso le sedi municipali; elenchi dettagliati dei contanti, dei preziosi e degli oggetti d’arte o sacri razziati nelle case, nel palazzi reali, nei banchi pubblici e nelle chiese).

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I 62 giorni di Garibaldi e il saccheggio di Napoli

Posted by on Feb 24, 2020

I 62 giorni di Garibaldi e il saccheggio di Napoli

Garibaldi, il 7 settembre, entrò a Napoli appena 17 giorni dopo essere sbarcato in Calabria, seduto comodamente in treno, senza sparare un colpo, con pochi uomini al seguito (il resto delle camicie rosse giunse il giorno 9); dopo l’arrivo alla stazione si formò un corteo di dieci carrozze che attraversò la Capitale. Un severo giudizio sulla “grandezza militare” della spedizione del Nizzardo fu espresso anche da uomini che avevano condiviso con lui l’impresa, come Maxime Du Camp che parlò [1] di “passeggiata militare, stancante è vero, ma senza rischio alcuno” e di Agostino Bertani che le definì “facili vittorie” causando l’ira di Garibaldi nelle sue memorie [2].

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