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Palazzo Tronconi (XVIII sec.) di Arce

Posted by on Apr 19, 2023

Palazzo Tronconi (XVIII sec.) di Arce

Costruito nella seconda metà del ‘700 dalla famiglia Tronconi. Dal Catasto Onciario (registro fiscale redatto nel 1742) si evince la posizione di particolare agiatezza della famiglia Tronconi che, pur non possedendo un titolo nobiliare, traeva rendite dai numerosi possedimenti.

Il prestigio e l’influenza dei Tronconi era ulteriormente accresciuto dai vincoli matrimoniali e parentele tratti con influenti famiglie locali e dei paesi limitrofi. Situato ad est del centro storico, oltre alla funzione residenziale l’imponente complesso architettonico fu sede del Regio Giudicato in epoca borbonica e successivamente, dopo l’unità d’Italia, sede della Pretura. Tale ufficio ha dato altresì il nome all’omonima strada, detta appunto “della corte”.

Nel 22 novembre 1798 fu ospite del palazzo Ferdinando IV di Borbone che con le truppe e il suo Stato Maggiore era in viaggio verso Roma. Del palazzo Tronconi spiccano i rilievi in stucco di gusto barocco di cui sono adornate le superfici esterne; fasce marcapiano e lesene ripartiscono e incorniciano gli spazi, mentre cornici e decori dalle linee sinuose impreziosiscono i portali e i balconi con delicati passaggi di chiaroscuro. Ai piani residenziali si accede dall’omonima piazzetta attraverso portali in pietra finemente lavorati recanti gli stemmi della famiglia. L’edificio, probabilmente costruito a ridosso di un tratto della cinta muraria del borgo, è ubicato a margine dell’abitato, delimitandolo a est. L’articolazione del complesso architettonico risulta coerente con lo sviluppo secolare dell’abitato, contraddistinto dall’ anteporsi di edifici da monte verso valle, in una progressione discendente dei livelli incline ad assecondare le quote altimetriche della collina.

Gli interni del palazzo, anch’essi finemente lavorati, presentano sale con soffitti a cassettoni lignei decorati; nel salone più ampio spicca grandioso un pregevole portale in stucco con rilievi e cornici aggettanti, decorato con pitture a marmi policromi e dorature. Questo accesso immette alla scalinata che conduce alla cappella privata ornata di stucchi e decori e dedicata alla Madonna del Suffragio. L’effige della Vergine fino alla metà degli anni 50 dello scorso secolo veniva portata in processione per le vie del centro storico).

Fonti bibliografiche

P. Cayro, Storia sacra e profana d’Aquino e sua diocesi, libro I, Napoli 1808 (ristampa anastatica, Pontecorvo 1981)

F. Corradini, …di Arce in Terra di Lavoro, Arce 2004

R. Fraioli, Memorie di un paese. Le immagini di Arce nella “filigrana” della storia, Montecassino 2005

G.G. Grossi, Lettere istoriche-epigrafiche e scientifiche illustrative delle antiche città de’ Volsci indi Lazio nuovo, vol.II, Napoli 1816

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