Pietrabbondante, Santuario italico
Il sito per la sua monumentalità è considerato il più importante luogo di culto dello stato sannitico.
‘area archeologica in località Calcatello, in posizione panoramica dominante la valle del Trigno, è relativa al più importante santuario dei Sanniti Pentri. Aveva un ruolo politico, a carattere confederale, con la partecipazione di una vasta comunità di Sanniti. Le prime testimonianze di frequentazione risalgono al V secolo a.C., tuttavia soltanto a partire dal IV secolo è possibile riconoscere le prime strutture legate al culto e poste nell’area sud-orientale. Fin dalle fasi più antiche appare stretto il legame tra questo santuario e l’esercito, come testimoniano le numerose armi dedicate nell’area sacra. Come altri luoghi di culto, già esistenti all’età delle guerre sannitiche, ebbe una sistemazione monumentale tra la fine del IV e il III secolo a.C., con la costruzione del cosiddetto tempio ionico. Una seconda sistemazione, in seguito alla distruzione di Annibale del 217 a.C., è testimoniata all’inizio del secolo successivo dalla costruzione del tempio A, che prospetta un antico percorso viario. Solo alla fine del II-inizi del I secolo a.C. verrà realizzato il complesso tempio (B)- teatro, con uno schema tipico dell’età ellenistica mediato dall’ambiente campano e latino. Gli ultimi scavi hanno indagato l’area a sud-ovest del complesso monumentale teatro-tempio, mettendo in luce altri edifici connessi all’area sacra, individuando l’importante domus publica.
Il Santuario Italico di Pietrabbondante è la testimonianza architettonica più importante della religiosità della nazione dei Samnites Pentri. Il sito è incentrato sul complesso tempio B- teatro ed ha una posizione fortemente scenografica, collocandosi sul versante meridionale di Monte Caraceno/Saraceno a circa mille metri di altitudine. Da qui si ha una ampia visuale sulla Valle del Trigno e sui paesi arroccati che si collocano lungo il suo percorso.
Nel 1857 iniziarono ufficialmente gli scavi nell’area da parte del governo borbonico, che fece confluire gli oggetti ritrovati nelle raccolte dell’attuale Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L’area del santuario è stata poi indagata a partire dal 1959 dal Prof. Adriano La Regina.
Grazie alle nuove indagini, tuttora in corso, è stato possibile comprendere che il complesso tempio B-teatro venne edificato tra la fine del II e l’inizio del I secolo a.C., per diretto intervento dello stato sannitico e dei suoi magistrati con sede a Bovianum (Boiano). Il teatro, parte integrante del santuario, era delimitato da un poderoso muro in opera poligonale e attualmente conserva i primi tre ordini di sedili in pietra con le spalliere sagomate ed i braccioli scolpiti a forma di zampe di leone alate.
Le vicine tabernae (botteghe) di epoca romana affacciavano su un lungo porticato scandito da colonne.
Nel 2002 è stata scoperta la Domus publica sul versante occidentale del complesso tempio B-teatro. Questa residenza aveva una funzione pubblica e sacrale, sia perché comunicava direttamente con l’area del tempio B sia perché il portico annesso era utilizzato per lo svolgimento di attività religiose e per il deposito di offerte votive.
Negli ultimi anni del III secolo a.C. furono edificati l’erario e una piccola stoà, destinati a custodire le offerte dei fedeli. Un altro sacello composto da tre ambienti, in corso di scavo, ha restituito i resti di un altare, di una grande base di statua addossata al muro di fondo e alcuni significativi elementi architettonici di recupero.
Per un aggiornamento sulle attività di scavo e le ultime scoperte consultare il sito: https://www.inasaroma.org/pietrabbondante/
fonte
https://www.musei.molise.beniculturali.it/musei?mid=6691&nome=santuario-italico