Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Pillole di Memorie per “La storia de’ nostri tempi” di Don Giacomo Margotti (III)

Posted by on Ago 19, 2024

Pillole di Memorie per “La storia de’ nostri tempi” di Don Giacomo Margotti (III)

Consigliamo agli amici e ai naviganti di prestare la dovuta attenzione al testo di Giacomo Margotti, di cui andiamo pubblicando alcune parti e che meriterebbe di esssere conosciuto nella sua interezza, in quanto – secondo il nostro modesto parere – esso costituisce, insieme al De Sivo, un vero e proprio pilastro per una rilettura del Risorgimento.

Tra le pagine del Margotti si riconosce, a volte in maniera impressionante, l’Italia dei nostri giorni: arruffonna, dominata dalle finanziarie e dai furbi di turno. Vi si ritrovano tutti i mali di cui si sparla da tempo vanamente, mali che vengono ipocritamente messi in relazione con una presunta borbonizzazione dell’Italia:

  • proliferazione degli incarichi
  • malversazioni
  • ruberie
  • arricchimenti facili
  • uso e abuso del pubblico denaro

DISCORSO D’INAUGURAZIONE PRIMO PARLAMENTO ITALIANO

Il 18 di febbraio la Corona inaugurava il Parlamento con un discorso che, secondo le consuetudini costituzionali, è soggetto alla critica del giornalismo perché cade sotto la responsabilità del Ministero. Valendoci del nostre diritto pubblichiamo il discorso con qualche osservatone.

Signori Senatori! Signori Deputati!

«Libera ad unita quasi tutta per mirabile aiuto delta Divina Provvidenza, per concorde volontà dei popoli e per lo splendido valore degli eserciti, l’Italia confida nella virtù e nella sapienza vostra»

Quel quasi tutta ci ricorda la famosa quasi ristorata finanza. Nel quasi tutto vqgliam credere che entreranno anche Nizza, Mentone e Roccabruna cedute alla Francia. La Divina Provvidenza non ha detto ancora l’ultima qua parola. Coloro che l’invocano oggidì speriamo che più tardi né rivedranno i decreti.

«A voi si appartiene il darle istituti comuni e stabile assetto. Nello attribuire le maggiori libertà amministrative a popoli ohe ebbero consuetudini ed ordini diversi, veglierete perché l’unità politica, sospiro di tanti secoli, non possa mai essere menomala».

L’Unità politica fu detta da Balbo un’utopia; e tale venne dimostrata da tanti secoli. Le opere durature non si formano in un giorno. Quando si va contro la natura e le tradizioni dei popoli, si fabbrica sull’arena.

«L’opinione delle genti civili ci e propizia; ci sono propizi gli equi e liberali principii che vanno prevalendo nei consigli d’Europa. L’Italia diventerà per essa una guarentigia d’ordine e di pace, e ritornerà efficace strumento della civiltà universale».

Vorremmo ohe d fosse propizia l’opinione. delle genti cattoliche. Esse protestano invece contro di noi; e le stesse genti civili ci accusarono solennemente in faccia al mondo d’aver conculcato il diritte delle genti.

«L’imperatore dei francesi, mantenendo ferma la massima del non-intervento a noi sommamente benefica, stimò tuttavia di richiamare il suo inviato. Se questo fatto ci fu cagione di rammarico, esso non alterò i sentimenti della gratitudine, né la fiducia nel suo affetto alla causa italiana».

S’è sempre dotto ohe le proteste di Napoleone III erano lustre, ed ora si conferma. E’ la prima volta che si professò gratitudine a chi ebbe l’aria di strapparci e di opporsi ai nostri disegni. Abbiamo ribevuto uno schiaffo; si annunzia e si risponde: grazie! Il bello è che mentre la Corona diceva che l’Imperatore dei Francesi avea richiamato da Torino il suo inviato, la Gazzetta Ufficiale affermava d’aver notato nella tribuna il ministro di Francia!

«La Francia e l’Italia che ebbero comune la stirpe, le tradizioni, il costume, strinsero sui campi di Magenta e di Solferino un nodo che sarà indissolubile».

Questo periodo serve per preparare la strada a nuove cessioni. Potremo cedere più tardi la Liguria e la Sardegna alla Francia per comunità di stirpe di tradizione e di costume.

«Il Governo ed il popolo d’Inghilterra, patria antica della liberti, affermarono altamente il nostro diritto ad essere arbitri delle proprie sorti, e ci furono larghi di confortevoli uffici, dei quali durerà imperitura la riconoscente memoria».

Fidatevi dell’Inghilterra! Lord John Russell, il 5 di febbraio 1861, disse al Parlamento inglese: «Noi abbiamo sempre comunicato confidenzialmente coll’Austria, Russia e Prussia riguardo ad ogni affare d’Europa». Inoltre ha promesso che quando la Francia, a parer suo, fosse nel torto, l’Inghilterra «formerebbe un’alleanza colle grandi Potenze d’Europa per combattere le sue mire» (Times del 6 febbraio 1861, pag. 7a, col. 5a).

«Salito sul trono di Prussia un leale ed illustre Principe, gli mandai un ambasciatore a segno di onoranza verso di lui e di simpatia verso la nobile nazione germanica, la quale, io spero, verrà sempre più nella persuasione die l’Italia,costituita nella sua unita naturale, non può offendere i diritti, né gli interessi delle altre nazioni».

Qui si da la notizia che Lamarmora è stato a Berlino. Sapevamcelo. Ma ha persuaso il leale ed illustre Principe? Non pare che abbia persuaso la Germania, giacché si spera che verrà nella persuasione.

Signori Senatori/ Signori Deputati!

«lo son certo che vi farete solleciti a fornire al mio Governo i modi di compiere gli armamenti di terra e di mare. Cosi il Regno d’Italia posto in condizione di non temere offesa, troverà più facilmente nella coscienza delle proprie forze la ragion dell’opportuna prudenza».

In questo periodo abbiamo l’annunzio di nuovi imprestiti, e di nuove imposte. Dal 1848 in qua non si udì mai Discorso della Corona senza si caro ritornello. Si mantiene la sublime tradizione.

«Altra volta la mia parola suono ardimentosa, essendo savio cosi lo osare a tempo, come lo attendere a tempo. Devoto all’Italia, non ho mai esitato a porre a cimento la vita e la Corona; ma nissuno ha diritto di cimentate la vita e le sorti d’una nazione»,

Si può facilmente abbandonare il sasso dal sommo della montagna, ma è difficile ritenerlo a mezza via. Dio solo ha l’autorità di dire al mare: Verrai fin qui, e non più innanzi. E la rivoluzione e un mare in burrasca.

«Dopo molte segnalate vittorie, l’esercito italiano, crescente ogni giorno in fama, conseguiva nuovo titolo di gloria espugnando una fortezza delle più formidabili. Mi consolo nel pensiero che la si chiudeva per sempre la serie dolorosa dei nostri conflitti civili».

Speriamo di non essere più obbligati a recare documenti di fucilazione, di saccheggi, e d’incendi. Vorremmo pero che colla fama dello esercito fosse cresciuta a svantaggio degli Italiani la fama di lealtà, e non la riputazione di tradimenti.

«L’armata navale ba dimostrato nelle acque di Ancona e di Gaeta che rivivono m Italia i marinari di Pisa, di Genova e di Venezia».

I bombardamenti di Gaeta e d’Ancona non saranno la più bella, pagina detta jstoria d’Italia. La posterità inesorabile si occuperà dell’origine e del modo di questi bombardamenti, e dirà che uno fu contro il Papa, e l’altro contro il figlio d’una Principessa di Savoia, e ne restarono vittime i sudditi innocenti d’ambedue.

«Una valente gioventù, condotta da un Capitano che riempi del suo nome le. più lontane contrade, fece manifesto che né la servitù, né le lunghe sventure valsero a snervare la fibra dei popoli italiani».

Questi elogi a Garibaldi vogliono essere confrontati colle proteste della Gazzetta Ufficiale contro la sua spedizione e colle Note del conte di Cavour, in cui dichiaravasi usurpatore.

«Questi fatti hanno inspirato alla nazione una grande confidenza nei proprii destini. Mi compiaccio di manifestare al primo Parlamento d’Italia la gioia che ne sente il mio animo di Re e di Soldato»

VITTORIO EMANUELE

Qui ha termine il discorso della Corona, e noi pure terminiamo i nostri commenti. Sono stati brevi assai, perché non ci era lecito dire quanto sentivamo nel cuore. Il lettore pensi il resto, e attenda i fatti che verranno.

fonte

https://www.eleaml.org/sud/stampa/margotti_primi_vagiti_del_regno_d_italia.html#Parlamento

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.