Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

PUBBLICATO 12 GIUGNO 1864, A FIRENZE

Posted by on Ago 5, 2024

PUBBLICATO 12 GIUGNO 1864, A FIRENZE

Il testo è stato pubblicato il 12 giugno 1864, a Firenze – la casa editrice Capone lo ha ripubblicato dall’originale; ed è forse il passaggio determinante per comprendere la bassezza degli interessi di alcuni traditori del Regno, gente del sud, che per pochi spiccioli si vendettero ai savoiardi, dando loro appoggio e consenso.

La massoneria inglese è stata la manforte dei Mille di Garibaldi. A tutela degli interessi commerciali inglesi naturalmente. Non a caso le due navi che imbarcarono i garibaldini a Quarto furono pagate in sterline e con i pound inglesi furono comprati ammiragli e generali dell’esercito borbonico (corroti e traditori), i quali evitarono accuratamente di distruggere le milizie di Garibaldi. Mentre in Sicilia e a Napoli furono fatti accordi con la mafia e la camorra per garantire l’ingresso trionfante di Garibaldi nelle città. E dopo l’assedio di Gaeta, ultimo avamposto borbonico, inizia la pagina più buia della storia d’italia. Dopo l’occupazione del regno di Napoli da parte del Piemonte, quest’ultimo risanò il bilancio dissestato da tanti anni di guerre con i soldi del regno borbonico. Per sterminare i partigiani fedeli al re borbone furono necessarie leggi speciali (legge Pica) e tribunali sommari militari. I bersaglieri piemontesi si macchiarono di tali atrocità ed infamità che al loro cospetto le SS germaniche erano cadetti d’accademia. Le risorse economiche furono trasferite al nord. Le commesse industriali furono fatte tutte in favore di industrie del nord a discapito di quelle del sud (navali , ferroviarie, ecc.). E iniziò infine un fenomeno fino ad allora sconosciuto: l’emigrazione!

1860
« La camorra prospera. Il contrabbando è la principale attività. Cresce proprio nei giorni della dittatura di Garibaldi […]. È roba d’o zì Peppe. E tutto viene lasciato passare. Lo zio Peppe, naturalmente è Garibaldi, che i camorristi, con i loro servigi, hanno favorito nel suo ingresso a Napoli. »

Gigi Di Fiore, Potere camorrista, Napoli, Guida Editore, 1993

Infatti il Regno delle Due Sicilie aveva grosse industrie manifatturiere, il primo treno e il patrimonio bancario più grosso dei vari regni di Italia. Sul totale di 630 milioni dell’epoca ne possedeva circa 450, la Toscana 80 e il Piemonte, ultimo, solo 8 milioni Il resto fra il Vaticano e il ducato di Parma.

Dopo l’invasione, con distruzioni di paesi interi e eccidi vari (donne vecchi, bambini) Garibaldi in un anno trasferì oltre 80 milioni al nord distruggendo un’economia florida.

fonte

https://belsalento.wixsite.com/belsalento/garibaldi-savoia

a Firenze

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