Alta Terra di Lavoro

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RICORDI E APPUNTI DI ANIELLO GIANNI MORRA (VI)

Posted by on Lug 13, 2023

RICORDI E APPUNTI DI ANIELLO GIANNI MORRA (VI)

Un giro in una zona storica della città: Da Montesanto a San Martino.

Montesanto-Pignasecca

Questo quartiere, per la presenza di tre linee ferroviarie, una funicolare e l’antico Ospedale dei Pellegrini, è in assoluto il più trafficato dai pedoni. Dopo via Toledo arteria principale della città, solo i decumani possono vantare una così alta presenza di persone, limitata però ai periodi con forte affluenza turistica.

L’interesse per Montesanto e Pignasecca da parte dei napoletani e dei turisti è notevole: per i numerosi collegamenti delle linee di trasporto pubblico, per l’interessante mercatino, e per la simpatica bolgia della città suggestiva e rumorosa.

Salendo al Vomero con la funicolare, si arriva molto vicini a Castel Sant’ Elmo ed alla Certosa di San Martino. Sono due gioielli tra i più importanti della città; il castello offre una vista a 360 gradi sulla citta, c’è un museo, e spesso vengono ospitate mostre interessanti. La Certosa in barocco napoletano, ospita in un’area attigua anche un interessantissimo museo dove si può ammirare l’antico e bellissimo presepe napoletano del Cuciniello allestito nel 1879, e nel sotterraneo gotico, la Donna Velata: è una statua scolpita dall’allievo prediletto del Sammartino autore del Cristo Velato. Questa statua, di eccezionale bellezza, non sempre è menzionata dalle guide.

Dal largo San Martino, molto panoramico, si può scendere verso il centro della città per la via gradinata Pedamentina costruita per arrivare a dorso di muli alla Certosa e Castel Sant’Elmo all’epoca delle costruzioni.

Per i turisti più attenti e meno frettolosi che arrivano alla Pignasecca da S. Martino per le scale della Pedamentina e lo storico scalone di Montesanto, l’impatto è fortissimo: sono travolti da un fiume umano quando ancora nella loro memoria è conservata la tranquillità rurale della strada gradinata con i suoi scenari mozzafiato.

In Pignasecca, si è immediatamente attratti dalle molteplici attività umane e dal pittoresco mercatino con i banchi del pesce artisticamente allestiti, che stimolano i visitatori a fotografarne le variopinte specie. (i pescivendoli e altre attività sono chiuse il lunedì)

Un po’ di storia: l’ospedale dei Pellegrini è tra i più antichi.

A Napoli, il nobile Fabrizio Pignatelli progettò e iniziò egli stesso nell’anno 1564 a costruire su terreno di sua proprietà presso le mura nuove della città, una chiesa (quella che oggi si trova nell’ospedale Pellegrini) col nome di Santa Maria di Mater Domini e fondare un “Ospedale per Albergo dei Pellegrini”.  Il terreno era in una zona chiamata Pignasecca. 

Sulla provenienza della denominazione di questo territorio, si narra dell’esistenza di un pino (all’epoca pigna), la cui vegetazione nascondeva numerose gazze ladre che perpetravano asportazioni dai bagni di oggetti momentaneamente appoggiati su mensole o lavandini. L’autorità ecclesiastica bandì un editto di scomunica contro ignoti ladri, che venne affisso all’albero, il quale poco dopo l’affissione seccò, facendo assumere alla località la denominazione di Pigna Secca.

Oggi sarebbe interessante piantumare un pino proprio al centro della piazza Pignasecca, vicinissima all’ospedale Pellegrini.  Tutta quella zona, adibita a mercatino, è priva di verde, ed il pino sarebbe l’unico albero.

Recentemente, grazie alle forti richieste della municipalità, sono stati piantumati 2 carrubi. L’Assessora Laura Lieto presente, all’occasione disse che i pini, della città sono in sofferenza per una malattia che addirittura li fa seccare.

Dicembre 2022

Stazione Duomo metro linea 1.

In questi giorni sarà inaugurata la s.ne Duomo di metronapoli. Durante i primi scavi ci fu la grande sorpresa di trovarsi sotto i piedi lo splendido Gymnasium o tempio augusteo: una struttura che accoglieva nell’antichità i giochi olimpici dedicati all’Imperatore Augusto. Fu un ringraziamento rivolto allo stesso Imperatore per l’aiuto dato alla città dopo un terribile terremoto nel secondo anno a.C. Il regolamento dei giochi napoletani si ricava da un testo di una iscrizione scoperta a Olimpia nell’ ‘800, in cui sono riportati le classi di età dei partecipanti, i premi, il nome degli atleti, le competizioni, e le cerimonie religiose connesse ai giochi.

Neapolis aveva il privilegio, come città Italica in lingua greca, di fare da ponte con la Grecia e le veniva chiesto di tradurre dal Latino al Greco tutti i testi importanti.

Del tempio si conserva il podio in laterizio rivestito di lastre e cornici di marmo con scala risalente al II secolo che in una ristrutturazione ne ingloba il tempio originario. Non ci è dato sapere ciò che fu trovato nell’area all’epoca del “risanamento” (fine 1800). In quell’occasione, furono eliminati le parti fatiscenti di quella zona, ma anche molte strutture storiche e monumentali. Si realizzò un corso lungo 1300 mt da piazza Bovio o piazza della borsa, passando per piazza Nicola Amore, intitolata all’allora sindaco, artefice del risanamento, fino all’attuale piazza Garibaldi ovvero piazza della ferrovia come era chiamata precedentemente.

L’occasione dell’inaugurazione della nuova s.ne metrò nel cuore della Neapolis greca, ci consente di aggiungere un pezzo storico di grande valore alla città di Napoli, che organizzava le sue olimpiadi già ai tempi dell’Imperatore Augusto e forse anche prima.
Era un’eccezione e non ne conosciamo le motivazioni perché questi giochi si facevano solo nella città greca di Olimpia.   03/08/2021

Aniello Gianni Morra

continua……

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