Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Settembre 1796: i soldati francesi di Napoleone e la droga (la cantaride)

Posted by on Set 28, 2024

Settembre 1796: i soldati francesi di Napoleone e la droga (la cantaride)

«Era costume dei Francesi avanti [prima] di cominciar la battaglia prendere molta acquavite, mista con la polvere d’archibugio, cosicché già ubriachi andavano in qualunque periglio [pericolo], ed anche in braccio alla morte stessa senza saperlo», inI. MENIN, Breve storico …, c. 271.

Altre testimonianze: «Gran quantità di feriti – recita una relazione del 28 settembre 1796 della Commissione istituita dal Governo Veneziano per sorvegliare le operazioni militari dell’Armée d’Italie sul territorio veneto – muoiono convulsi [in preda alle convulsioni] ed urlanti, giacché l’acquavite mischiata con le cantaridi che loro viene data per renderli furiosi [furibondi] nei combattimenti produce ad essi uno sfacelo [cancrena] quando vengono feriti, e se ne passano felicemente [facilmente] all’altro mondo […] Li soldati muoiono ogni giorno in gran numero, perché se gli dà loro gran copia d’acquavite avanti l’azione [si dà loro acquavite in abbondanza prima di un attacco], e nel pane si mettono le cantaridi, onde ne nasce tantosto [subito] l’infiammazione che li mette a morte», inBiblioteca Comunale di Rovereto, Archivio Sigismondo Moll, b. 74(Commissione provinciale presso l’Armata d’Italia, agosto-novembre 1796), Notizie di Verona, 28 settembre 1796, c. 158, e 22 settembre 1796, c. 170, in F. Vecchiato (a cura di), Venezia e l’Europa. Soldati, mercanti e riformatori, Verona, Libreria Universitaria Editrice, 1994, p. 108. La cantaride2 è un potente eccitante afrodisiaco che si ricava dalla essicazione dell’omonimo insetto e che, se assunto in smodate quantità, causa dolorose infiammazioni all’apparato digerente che possono condurre alla morte.

1) MENIN I., Breve storico compendio della guerra d’Italia dell’anno 1796-1797, a cura di G. Battaglia, Biblioteca civica di Verona, Verona, 1997.

2) Le truppe rivoluzionarie francesi importeranno in Europa, di ritorno dalla Campagna d’Egitto (1798-1801) anche la cannabis indica, l’odierna marijuana o hashish, cfr. su questo l’Appendice XIV, nota 5 in questa stessa opera. Ed ecco la nota 5 citata: Proprio dall’Egitto Bonaparte e i suoi soldati importano non solo reperti egizi, che faranno la felicità dei massoni, che tanta importanza annettono nei loro cerimoniali alle simbologie dei Faraoni; ma anche le prime pianticelle di cannabis indica, o canapa indiana, più nota come marijuana, quale la conosciamo oggi. Questa specie, assai più ricca di princìpi stupefacenti cannabinoidi rispetto alle varianti già presenti in Europa, avrebbe in seguito soppiantato la più comune cannabis sativa, o canapa comune, coltivata in Italia e in molti Paesi mediterranei soprattutto per la produzione di carta, di tessuti e cordami per la navigazione. Anzi l’Italia, grazie alla qualità delle sue canape, era il secondo produttore mondiale e primo fornitore della Marina Reale britannica. Con il tramonto della navigazione a vela, soppiantata da quella a vapore, la coltivazione della canapa subisce un tracollo. Fra allucinogeni e tisi, il secolo romantico, l’800, potrà così consumare i suoi fasti decadenti, i suoi furori letterari e bruciare molte giovani vite fra l’hashish, l’oppio cinese e l’assenzio. Cfr. anche l’Appendice II di questa stessa opera, dove si documenta la somministrazione sistematica della cantaride, come droga per galvanizzarle, alle truppe rivoluzionarie francesi [n.d.r].

Novembre 1796. Singolare comportamento dei soldati

francesi feriti a morte, causato dalla droga (cantaride)

L’assunzione di stupefacenti spiega ancora alcuni episodi che il cronista registra fedelmente, ma di cui non sa capacitarsi, come quello del carro di soldati francesi che, all’indomani della battaglia di Arcole, attraversa Piazza Erbe:

«Con l’occasione di questo trasporto (di soldati francesi feriti) io mi ricordo di averne veduto un carro, che passava per la Piazza delle Erbe, pieno di francesi, che, benché a morte feriti, costoro, quasi baccanti [festanti], gridavano: Viva la libertà! Viva la libertà!, e fra gli altri, o orrore [oh! orrore!], uno di questi che nella battaglia seguita era stato privo [amputato] di un braccio e di una gamba, era il principale a gridare a viva voce: Viva la libertà! A tal segno era arrivata la ribalda frenesia [lo scellerato furore] francese in quei momenti fatali e sciagurati. Io scrivo e penso che non si crederanno da’ posteri siffatte cose; ma pure noi ne fummo testimoni», in Breve Commentario …, manoscritto 2095, c. 1013.

3) Breve commentario delle cose seguite in Verona e nelli circonvicini luoghi nella occasione della venuta dei Francesi negli anni 1796 e 1797. Scritto da M.C.N.N.P.V. Manoscritto 2095, presso la Biblioteca Civica di Verona.

Dai volumi diFrancesco Mario Agnoli,Le Pasque Veronesi. Quando Verona insorse contro Napoleone 17-25 aprile 1797.  Tomi I e II. Il Cerchio Iniziative Editoriali. Rimini 2016. Via A. Grassi, 13 – 47922 Rimini. IV edizione accresciuta e successive. Dal Tomo II, Appendice II Episodi tratti da fonti d’epoca, a cura di Nicola Cavedini e di Maurizio Ruggiero e Appendice XIV, La vicenda del misterioso omino rosso che si accompagnava a Napoleone Bonaparte, a cura di Maurizio Ruggiero.

Illustrazione allegata. Didascalia: Prima della battaglia i soldati francesi vengono drogati e si ubriacano di acquavite mescolata a polvere da sparo: nell’acquavite e nel pane i Commissari rivoluzionari e gli ufficiali fanno sciogliere infatti polvere di cantaride, ottenuta dall’omonimo insetto essiccato, un potente allucinogeno (e afrodisiaco) che serve a renderli terribili nei combattimenti, ma che causa infiammazioni alle vie digerenti, impedisce la coagulazione del sangue e il rimarginarsi delle ferite ed è per di più cancerogeno, oltre che letale, se assunta in dosi di appena 1,3 grammi(settembre 1796). Tavola di Maria Cristina Menghi. Per gentile concessione del Comitato per la celebrazione delle Pasque Veronesi.

Maurizio Ruggiero

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.