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STORIA DI FERDINANDO II RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE DAL 1830 AL 1850 LIBRO SECONDO (X)

Posted by on Lug 12, 2024

STORIA DI FERDINANDO II RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE DAL 1830 AL 1850 LIBRO SECONDO (X)

Dovremmo smettere di definire certi storici “borbonici” e chiamarli semplicemente “preunitari” o “napolitani” nel nostro caso. Non si  capisce per quale motivo il Colletta che non scrive certo un trattato di obiettività scientifica sia considerato uno storico e i napolitani che scrissero al tempo di Ferdinando II siano considerati dei lacchè di regime.

Gli esuli pagati profumatamente in quel di Torino dal conte di Cavour per scrivere le loro ricostruzioni storiche antiborboniche che cos’erano? I depositari  della verità rivelata?

Buona lettura e soffermatevi sul profluvio veramente impressionante di innovazioni normative operate dal Re Ferdinando II

INDICE

DEI SOMMARI

DEL LIBRO

CAP.1. – INSURREZIONE DI PALERMO.

SOMMARIO dell’anno 1848 foriero di calamità. I siciliani tramata ed annunziata in varie guise la rivolta, non si tirano indietro dal loro proposito a vista degli scarsi apparecchi dei Regii. L’alba del 12Gennajo sorge sanguinosa e trista in Palermo. Manifestazioni amiche dapprima, ostili dipoi. Primi conflitti ed assalti. Forte ribollimento degli animi. Apparisce un Comitato che le ordite fila dirige. Il Luogotenente Duca de Majo spicca pei telegrafi la notizia a Napoli, e dispone variamente le sue truppe. La sollevazione progredisce. Si pubblica il Cittadino, prepotente mezzo di concitazioni. Infelice caso di militari famiglie. Cominciato il bombardamento se ne intimidisco!! molti, sospeso poscia si rimette l’ardimento, ed a rischievoli imprese si spingono, in talune delle quali vincono, in altre son vinti. Giunge a Palermo una flotta portante un gagliardo Corpo di Armata, gl’insorti ne rimangono sgomentati…………………………………………..pag. 1

CAP. – L’ARMATA IN PALERMO.

SOMMARIO-Desauget mette in comunicazione il suoQuartier Generale con le preesistenti truppe; indi nulla di positivo fa. Addatisine i sollevati, riprendono animo ed armi. Assalto delle Finanze, del Convento dei Benedettini, e del Quartiere di S. Zita. Le comunicazioni tra i Regi di nuovo interrotte. Progetto del Luogotenente, e sue trattative col Pretore, le quali punto non rattengono la ribellione. Il Monastero di S. Elisabetta. Il Re affine di cessare la guerra manda opportune concessioni, le quali per turbolenti consigli sono respinte. Indarno si adopera per la pace Desauget. Strane pretensioni del Comitato. D Quartiere del Noviziato, e della Gendarmeria. Assalto dell’Ospedale Civile; sciagura miseranda degl’mfermi raccoltivi. Abban

dono del Regio Palazzo. Orrenda catastrofe dell’Olivuzza. Vandalismo della Magion Reale.

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Le Finanze ingannevolmente strappate ai Regii. Desauget volge L’ animo al ritirarsi. Incomportabili pretese del Comitato. Disastrosa ritirata dell’Esercito……………………………………pag.11

CAP. III. – CATANIA, MESSINA ED ALTRE CITTÀ.

SOMMARIO-Quasi tutta Sicilia imita l’esempio di Palermo. Insurrezione di Catania resa sanguinosa dalle poche milizie stanziantevi. Rivoluzione di Messina. Provvedimenti del Generale Cardamone. I Messinesi gagliardamente si fortificano e combattono. Le truppe ogni furore propugnano. Inutili trattative di pace. Sicilia tutta sollevata. Vigoroso combattimento del Forte di Castellammare contro le palermitane batterie. Cessione del medesimo. Decorosa partenza della Guarnigione……pag.27

CAP. IV. – COSTITUZIONE IN NAPOLI.

SOMMARIO -In Napoli ribollono gli animi. Il Re per ammorzare le minaccevoli faville largisce molte concessioni, e segnatamente accresce i membri e i poteri delle Consulte. Rumori nella Capitale. Moti, uccisioni e ruine nel Cilento. Il 27 Gennajo in Napoli. Ricomposizione del Ministero. Si pubblicano addi 29 Gennajo le basi della Costituzione. Feste e tripudio incredibili, e ripetuti. Apostoli Costituzionali. Il Re percorre la città. Disposizioni varie. Pubblicazione del promesso Statuto. Nuove ed iterate feste. Giuramento……………………………………..pag.48

CAP. V. – INTEMPERANZE DEGL’INNOVATORI.

SOMMARIO-Cagioni per le quali gl’Innovatori si abbandonano ad ogni maniera d’intemperanza. Strane pretensioni di riformare ed allargare lo Statuto. Incomportabile licenza della Stampa. Dimostrazioni tumultuarie. Armamento generale. Sghembe mire intorno agl’impiegati. Circoli. Comitati. Espulsione dei Gesuiti. Tentativi contro altri Ordini Religiosi, e pericoli che ne seguono. Perenne ed importuna opposizione. Gravi e minaccevoli fatti che tenner dietro alle idee comunistiche. Leale incesso del Governo nelle vie costituzionali. Il Ministero, modificato ed accresciuto, declina il periglio di cadere. Forti ma inutili ordini avverso le turbolenti petizioni. Provvedimenti governativi nel senso delle costituzionali promesse. Le intemperanze montano sempreppiù ai danni del Governo………………………..pag.48

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CAP. VI.

– IL COMITATO E ‘L PARLAMENTO SICILIANO.

SOMMARIO-Obbietti principali a cui volgon l’animo i Siciliani. Schizzo della Cittadella. Apparecchi degl’insorti. Il General Pronio alle redini di quella guerra, vantaggia le condizioni dei Regii. Combattimenti varii, e segnatamente quelli di Marzo. Il Re affin di cessare il sangue accelera la tregua. Concessioni fatte dal Re ai Siciliani, e portate da Lord Minto in Palermo. Ultimato del Comitato Palermitano al Real Governo. Solenne protesta del Sovrano. Sicilia tutta in delirio. Parlamento Siciliano. Detronizzazione. I Siciliani si adoperano con fervore ma indarno per far riconoscere il loro governo dai Potentati Stranieri…………………………………………………………….pag.74

CAP. VII. – IL MINISTERO DEI 3 APRILE.

SOMMARIO-Mirabile successione degli avvenimenti in Europa, pei quali le pretensioni montano. Ottimi e sterili consigli dei Moderati. Mire vituperevoli di parecchi novatori. Caduta del Ministero Serracapriola. Programma fraudolento rifiutato dal Re. Agitazioni. Il Ministero Troja alle redini degli affari emette un programma accomodato ai tempi. Sembrano chetati gli animi. Spedizione di un Esercito e di una Flotta per la guerra di Lombardia. It Pontificio governo repugnante al passaggio delle napolitano truppe pei suoi Stati, infine con riserva lo consente. Partenza dell’Armata. Lega Italiana accesamente voluta e cominciata, rimasta disconclusa per le sbrigliate passioni, e pei tumulti di Roma seguiti ad un memorando discorso del Pontefice. Diverse disposizioni del Ministero………………………………………………………….. pag.87

CAP. VIII. – I DEPUTATI.

SOMMARIO-II rivolgimento progredisce. Macchinazioni nella nomina dei Deputati. L’apertura del Parlamento è differita dal 1.° al 45 Maggio, e perché. Trame e fraudi rivoluzionarie. La nomina dei Pari addentellato alla rivolta. Taluni Deputati subodorato il programma del giuramento, si portano nel Ministero, e protestano: riuniti più tardi discutono intorno ai Pari. Seduta preparatoria del 14 Maggio. Distesa la formola del giuramento è inviata al Ministero, e dal Ministero al Re. ‘Si riprende fra contrarie semenze la quistione dei Pari. Divulgate le vertenze dei Deputati si fa una moltitudine ribollente che ne patrocina i desiderii.

– 148-

Il Re non approva la formola; i Ministri si dimettono. Si accresce il tumulto, lì Deputato Cacace si porta nella Regia chiamatovi dal Re: frutti del suo colloquio. Sennate riflessioni del Deputato Abatemarco. Pratiche, parole, e grida tumultuose di taluni Deputati. Formazione delle barricate. Messaggio dei Pari. Il Re per evitare la guerra civile condiscende a tutto. La seduta preparatoria si scioglie………………………………………………………………pag. 111

CAP. IX. – GIORNATA DEL 15 MAGGIO 1848.

SOMMARIO – Aspetto deplorevole e minaccioso di Napoli. Parecchi Deputati curano di evitare la guerra civile, ed il Re per l’istesso fine condiscende a tutto e decreta l’apertura delle Camere. I ribelli frastornano le benigne mire. Ulteriori tentativi di pace da ulteriori smoda te x.. e sventate. A rassicurare gli animi il Sovrano fa ritirare le truppe; ma le barriere per inetto consiglio non sono disfatte. Le milizie riprendono le abbandonate posizioni. Preparativi ed attitudine minaccevoli. Speranze dei liberali mal fondate, e perché. Le pacifiche trattative continuavano, allorché una moschettata ruppe gl’indugi; la pugna furiosamente divampa. Le barriere di S. Ferdinando, di S. Brigida, di Montoliveto, dopo furioso assalto e furiosa difesa espugnate. Orribile incendio del palazzo Gravina. Fieri combattimenti in altre barricate, pei liberali perduti. Tattica delle milizie e dei ribelli. Memorabili parole del Re. Tumulti, progetti sregolati, deliberazioni, protesta e sgombero dei Deputati. Vittoria universale delle milizie. Destino dei captivi. Feriti e morti. Il nuovo sole discuopre le vestigia orrende della pugna……………………………pag.127

Pagina Verso ERRORI CORREZIONI

3 7 parlemitane palermitane

8 26 scovolta sconvolta

81 13 mattevasi mettevasi

43 35 ebbre ebbra

44 i puto punto

46 29 Genti Gente

55 34 pretenzione pretensione

66 4 inabizzare inabissare

84 44 istaurate instaurate

112 29 sedicenti seducenti

N. B. Le altre mende tipografiche sì rimettono alla benignità del lettore.

CONSIGLIO GENERALE

DI

PUBBLICA ISTRUZIONE

RIP. CAR.

N. 65.

OGGETTO

Napoli 21 Febbraio .

Vista la domanda del Tipografo Raffaele Cannavacciuoli, con che ha chiesto di porre a stampa l’opera del Sig. Giovanni Pagano intitolata – Storia di Ferdinando 11. Re del Regno delle Due Sir dite dal al .

Visto il parere del Regio Revisore R. Sig. D. Carlo Viola.

Si permette che la sudetta opera si stampi; però non si pubblichi senza un secondo permesso che non si darà se prima lo stesso Regio Revisore non avrà attestato di aver riconosciuto nel confronto esser l’impressione uniforme all’originale approvato.

Il Presidente

FRANCESCO SAVERIO APUZZO.

Il Segretario,

Giuseppe Pietrocola.

fonte

https://www.eleaml.org/sud/stampa2s/02_Storia_di_Ferdinando_II_Regno_due_Sicilie_1830_1850_libro_I_II_II_Giovanni_Pagano_2011.html#SOMMARI

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