SUA MAESTA’ MARIA SOFIA E SCURCOLA MARSICANA QUANDO LE DIVISIONI UNISCONO
Chi frequenta il nostro ambiente certamente ha sentito, più volte, che il nostro è un mondo frizzante ma diviso che non riesce quasi mai a trovare un punto d’incontro tra le varie componenti e per certi aspetti non è così sbagliato.
In un altro momento cercheremo di capire cosa c’è di vero in questa tesi ma ora mettiamo in evidenza come alcune volte le divisioni possono unire cosa che è accaduta il 18 gennaio 2020 quando l’ Ass. Id. Alta Terra di Lavoro ed Erminio De Biase erano presenti a Scurcola Marsicana e a Napoli.
A Napoli è stata ricordata la nostra ultima grande Regina, Maria Sofia, mentre a Scurcola Marsicana è stato ricordato l’eccidio di Insorgenti Napolitani accaduto il 22 e 23 gennaio 1861 per mano della canaglia Piemontese, di seguito pubblichiamo tutti i video da noi girati.
Iniziamo con l’intervento di Fernando Riccardi a Napoli e a seguire tutti i video di Scurcola Marsicana dove è stata scoperta un’Epigrafe, momento storico importante, a ricordo del suddetto eccidio fino a quel giorno quasi dimenticato.
Cogliamo l’occasione per ringraziare il Parroco Don Nunzio D’orazio, il Sindaco di Scurcola Marsicana Maria Olimpia Morgante, il Priore della Confraternita del S.S. Suffragio Matteo Andreoli ma soprattutto Francesco Tortora che ha voluto fortemente la giornata commemorativa impegnandosi in prima persona per l’affissione della Epigrafe alla Cappella delle Anime Sante luogo dove è avvenuta l’efferata strage.
La giornata è stata arricchita dalla presenza del Sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio, dal Sindaco di Sante Marie Lorenzo Berardinetti e dal Vice Sindaco di Pescorocchiano Graziella Cardone che ha citato i nomi dei suoi concittadini che furono giustiziati in quelle tragiche giornate.
Particolarmente toccante l’intervento di Luciano Bonventre che in rappresentanza della sua famiglia e della comunità di Pescorocchiano ha raccontato le vicende del suo trisavolo che fu anche lui giustiziato dai Savoiardi Piemontesi soltanto perché voleva difendere la sua Terra invasa dall’esercito Piemontese e perché voleva rimettere sul trono il suo Re, Francesco II di Borbone.
L’Ass. Id. Alta Terra di Lavoro ringrazia Erminio De Biase e il Centro Studi Pietro Golia per averle permesso di essere presente alla due giorni dedicata a Sua Maestà Maria Sofia di Borbone di Napoli. che gli Italiani nati a Napoli vorrebbero vederla morta per la seconda volta mentre i Napoletani non smettono mai di amarla e mai smetteranno.