Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

STUDIOSI NON NEUTRALI MA IMPARZIALI

Posted by on Mar 12, 2016

STUDIOSI NON NEUTRALI MA IMPARZIALI

quando parliamo di studiosi e ricercatori bisogna distinguere tra quelli allineati e coperti, gramsci gli chiamava storici salariati, e quelli che non sono neutrali senza ipocrisia ma imparziali uno di questi è LUCIANO SALERA che in questo caso ci da un altra chicca, un articolo che ha scritto per una importante rivista identitaria, Il Brigante, di seguito le Prima Puntata scannerizzata…………………..

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155^ ANNIVERSARIO DELL’EROICA DIFESA DELLA REAL CITTADELLA DI MESSINA

Posted by on Mar 11, 2016

155^ ANNIVERSARIO DELL’EROICA DIFESA DELLA REAL CITTADELLA DI MESSINA
MESSINA – Ogni anno suscita sempre più interesse la manifestazione che ricorda l’eroismo di quei dimenticati soldati che, negli spalti della Real Cittadella di Messina, difesero per nove lunghi mesi l’onore di un regno e di una popolo, che verrà successivamente ampiamente denigrato e vilipeso. Un evento che ogni anno vuole accendere i riflettori sulle vergognose condizioni in cui versa la Real Cittadella, un monumento che andrebbe valorizzato e tutelato ed invece ancora oggi discarica a cielo aperto dell’intera Città.
Una manifestazione nata quasi vent’anni fa da un gruppo di messinesi orgogliosi del proprio passato ma che ormai da diversi anni vede la partecipazione numerosa da tutto il Meridione e non solo. Un evento organizzato in sinergia con vari movimenti ed associazioni che ogni anno fanno fronte comune per denunciare lo stato di vergognoso degrado in cui versa la nostra Real Cittadella.
Dai Borbone ai barboni, dall’Ordine al caos, dall’Architettura alla spazzatura, questi alcuni dei titoli che potrebbero raccontare la situazione di degrado del sito urbano divenuto simbolo del declino di una città, di una regione, di una nazione.
Da oltre 150 anni si perpetua il crimine contro la bellezza dei luoghi, contro un monumento insigne (vincolato per legge!), contro la serenità con cui un popolo deve guardare alla storia, al proprio passato. Dal secondo dopoguerra la Zona Falcata, ed in particolare il perimetro della Real Cittadella è divenuto il ricettacolo di ogni possibile vergogna, trasformato dal Comune di Messina, prima in deposito dei rifiuti solidi urbani e quindi, negli anni settanta, in sede dell’inceneritore, la cui carcassa rimane ancora oggi incombente, a ricordo dell’insipienza amministrativa della nostra classe dirigente.
Falsando spudoratamente la storia, si continua a mantenere nel più squallido ed evidente degrado un monumento ed un luogo emblematico di eterni valori quali Onestà, Dignità, Fedeltà e Onore, valori che per secoli hanno vivificato la Cultura Occidentale. Malgrado il lungo assedio, noi continuiamo a resistere e come ogni anno portiamo fiori ed alloro in quella che è un’immane pattumiera nel cuore della città, certi di trasformare un giorno queste imponenti mura in un monumento alla Bellezza e non al degrado, alla Cultura e non alla barbarie, così come seppero fare i valorosi soldati duosiciliani a Gaeta, a Messina e a Civitella del Tronto nel 1861.
Il Programma:
Sabato 12 Marzo alle ore 17.00, presso il salone della Confraternita di San Giuseppe al Palazzo, attiguo all’omonima Chiesa Rettoriale di Via Cesare Battisti n. 109, seminario su “Storia e Fede”:
Saluti: Prof. Comm. Giovanni Bonanno
Intervengono:
ore 17.20 – Prof. Vincenzo Gulì, sul tema “Il primo Re: Carlo di Borbone, nel 300° anniversario della nascita”;
ore 17.40 – Prof.ssa Caterina Luisa De Caro, sul tema “La Cittadella di Messina nella controstoria del Risorgimento”;
ore 18.00 – Dott. Cav. Franz Riccobono, sul tema “La Real Cittadella, luogo della memoria, vicende e prospettive”;
ore 18.20 – Dott. Marco Grassi, sul tema “Tracce del Regno tra Storia e Fede”;
ore 18.40 – Interventi liberi e dibattito – Conclusioni.

Domenica 13 Marzo alle ore 10.30, nella Chiesa Rettoriale di San Giuseppe al Palazzo, Santa Messa in suffragio dei Caduti della Real Cittadella di Messina, presiede il Rev.do Mons. Mario Di Pietro. Al termine, in piazza Cavallotti, Cerimonia di deposizione di un omaggio floreale alla statua di Carlo III. Alle ore 12.00 visita alla Real Cittadella e deposizione di una corona in memoria dei Caduti.


Giancarlo Rinaldi

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Intervista ad una grande Donna del passato: Sua Maestà la regina Maria Sofia

Posted by on Mar 9, 2016

Intervista ad una grande Donna del passato: Sua Maestà la regina Maria Sofia

fonte istitutodelleduesicilie

Nel novembre del 1924 il giornalista del “Corriere della Sera” Giovanni Ansaldo si recò a Monaco per intervistare Maria Sofia di Baviera, l’ultima regina di Napoli. Il marito, quel Francesco II di Borbone, al quale con un gravissimo atto di pirateria era stato sottratto tanti anni prima un legittimo regno, era ormai da tempo passato a miglior vita e Maria Sofia viveva gli ultimi scampoli della sua lunga e travagliata esistenza (era nata nel 1841), in un vecchio ma imponente palazzo adagiato sulla Ludwigstrasse, ospite di un nipote, figlio del duca Carlo Teodoro di Baviera. Il giovane giornalista si trovò di fronte una vecchia signora (aveva già 83 anni) che, però, malgrado le tante vicissitudini, niente aveva perso della sua regalità e del suo innato charme. Maria Sofia era ancora lucidissima e ricordava perfettamente il suo fin troppo breve ma felice periodo napoletano quando per tutti era “la regina”. Nel corso dell’intervista non vengono risparmiati giudizi taglienti riguardo ai Savoia che a quel tempo, è bene ricordare, erano ancora saldamente seduti sul trono d’Italia.  Ad un certo punto Maria Sofia diventa persino profetica quando esclama: “Il modo in cui loro hanno trattato noi è di brutto augurio. Dio non voglia che un giorno, anch’essi, non abbiano da difendere, dall’esilio, i loro patrimoni personali”. Profezia, ahimé, veritiera solo in parte. I Savoia, infatti, nel momento della fuga, furono molto più astuti e previdenti provvedendo in anticipo a spostare nei capienti forzieri svizzeri il loro inestimabile tesoro. Quel tesoro che era stato largamente rimpinguato grazie alle ruberie e ai furti perpetrati a Napoli e nel meridione tutto. Il giornalista resta rapito dalla determinazione e dall’energia della vecchia regina che di lì a qualche mese renderà l’anima a Dio, tanto che non riesce più ad articolare domande. Alla fine, in maniera alquanto impacciata e goffa, si congeda dalla regina e si reca in albergo a scrivere il suo pezzo. Quell’incontro, però, rimarrà impresso a lungo nella sua mente e nel suo cuore. Anche perché incontrare una persona di così elevato spessore e di così forte tempra, non era di certo cosa usuale. Maria Sofia, infatti, fino all’ultimo istante della sua vita, era rimasta e si sentiva regina. La regina di un Regno che era stato grande e che, proprio sull’esempio mirabile di cotanta donna, vorrebbe ardentemente tornare ad esserlo.

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