Alta Terra di Lavoro

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TITOLO: AUTONOMIA DIFFERENZIATA (ALIAS SECESSIONE DEI RICCHI) E PUN

Posted by on Nov 20, 2022

TITOLO: AUTONOMIA DIFFERENZIATA (ALIAS SECESSIONE DEI RICCHI) E PUN

Ma siamo così sicuri che l’Autonomia differenziata (alias secessione dei ricchi) è voluta solo dalla Lega? O forse centra qualcosa il PUN cioè il Partito Unico del Nord? A tal proposito sarà necessario un excursus storico politico-legislativo per rinveridire la memoria a chi volutamente ne è diventato corto dal quale scaturiranno per onestà intellettuale , doverose e dolorose (per il sud ovviamente) precisazioni.

La riforma del Titolo V è stata concepita dalla legge Bassanini (comunista, socialista e progressista, consigliere dei vari premier di sinistra da Amato a D’Alema e Gentiloni) n.59 del 97 e poi realizzata con un semplice voto di maggioranza (un solo voto in più al senato) l’8/3/2001 con la Legge Costituzionale n. 3/2001, durante la XIII legislatura con il governo di sinistra AMATO (DS,PPI, RI, DEM,SDI,UDEUR etc!)! Il governo Berlusconi della XIV legislatura si dovette limitare a ratificare la legge varata dalla sinistra approvata poi dal referendum popolare dell’Ottobre 2001!
In pratica mentre la Lega minacciava a chiacchiere la secessione la sinistra con i fatti ha distrutto l’ordinamento unitario dello Stato favorendo con le autonomie poi non solo il criterio della “Spesa storica” fortemente voluto da Renzi nel 2009 ma ha anche causato il “federalismo” fiscale (che è alla base del concetto di “Spesa storica”-che fa si che i ricchi siano sempre più ricchi a danno dei più poveri) e di quello sanitario con le evidenti discriminazioni ai danni del Sud circa l’assistenza medica e sanitaria per i cittadini! Quindi di fatto le colpe sì sono DI TUTTI (del PUN indubbiamente) ma nello specifico le colpe sono da imputare in particolare alla sinistra!!! Se la Lega ha fatto emergere un substrato culturale discriminatorio nei confronti dei meridionali di lombrosiana memoria e radicato sin dai tempi dell’unità italiana, facendolo divenire un movimento politico è altrettanto vero che le forze moderate e soprattutto quelle di sinistra come abbiamo visto hanno istituzionalizzato e addirittura reso costituzionalmente possibile il processo di autonomia differenziata e di fatto di una secessione delle regioni ricche e, cosa ancora peggiore, hanno applicato nelle varie legislature a guida di sinistra prevalentemente, il criterio di ripartizione delle risorse basato sulla “spesa storica” come detto sopra!!!
Nel 2019 Sigfrido Ranucci nella trasmissione del 5 Novembre denunció con chiarezza le gravi inadempienze dei politici ai danni del Sud e già allora segnalai la cosa sui social con questo post: “ Onore a Sigfrido Ranucci e a tutto lo staff di Report per l’ottima trasmissione di ieri sera! Tutti i meridionalisti avrebbero dovuto seguirla perché con chiarezza e con documenti inconfutabili e numeri alla mano ha dimostrato come scientemente i politici degli ultimi 20 anni (a prescindere dagli schieramenti ideologici e di partito), tutti indistintamente, abbiano messo in atto politiche che non definire razziste ai danni del sud sarebbe disonesto. Sistematicamente è stato attuato un furto che attraverso i mancati giusti finanziamenti ha rubato anche la dignità alla gente del sud a favore di un sempre più avido nord.” Paradossalmente a mio parere la lotta all’autonomia differenziata, alla secessione dei ricchi deve essere fatta unendo tutte le forze del Sud (politiche, culturali, economiche e sociali)!!!! Già nel 2018 si propose da parte di alcune associazioni meridionaliste la raccolta di firme per la realizzazione della Macroregione del Sud – passando per l’autonomia della Campania (artt. 116 e 117 della Costituzione) – e ritengo modestanente ancora oggi, che quello sia l’unico modo per mettere un freno al nord alle assurde richieste di finta autonomia ma di vera secessione. Solo con una forte macroregione del sud si potrà porre sul contraltare dell’autonomia differenziata nordista la determinazione dei LEP (volutamente non determinati dai politici di destra e di sinistra…e qui ritorna il PUN!!!) e anche e soprattuto decidere (UNA VOLTA PER TUTTE!!!!) l’abolizione della “spesa storica” come criterio per la distribuzione delle risorse del Paese con un calcolo effettivo di quanto finora sottratto alle regioni e ai comuni del Sud.
E’ per questo che rivolgo un forte invito a tutti i meridionalisti a ritrovarsi uniti e compatti intorno a questo tema che per la prima volta dopo 161 anni ripropone gli ex territori del Regno delle Due Sicilie quale soggetto politico autonomo (Costituzione alla mano) che rivendica con orgoglio i propri diritti.
Non riconoscere questo da parte di tutti i politici meridionali e di tutti i movimenti “meridionalisti” significa essere di memoria corta (in mala fede?) e orientati da ragionamenti condizionati da posizioni ideologiche!
Un progetto vero di meridionalismo deve mettere da parte ogni steccato ideologico e rimuovere ogni
legame con la partitocrazia presente e passata!!! E tutto questo senza tener conto dei mancati investimenti al Sud in proporzione al 34% della popolazione residente che negli ultimi 20 anni hanno raggiunto l’esorbitante cifra di 840 miliardi di Euro!!! (Immaginate cosa potrebbe essere il Sud della penisola con la possibilità di usufruire di 849 miliardi di Euro!! Immaginate quali e quante opportunità offrirebbe alla propria gente, quali e quante opportunità ai propri figli che non sarebbero costretti ad emigrare e quali e quante braccia sottrarrebbe alla delinquenza e alla camorra!!!! ). La domanda è sempre la stessa: I PARLAMENTARI ELETTI CON I VOTI DELLA GENTE DEL SUD DOVE SONO? COSA FANNO IN PARLAMENTO?? Su questi temi mi sono battuto tenacemente ma ahimè ad oggi inutilmente.

Gennaro Conte

2 Comments

  1. Il problema è che anche I politici del nord sanno ( e temono) una cknfederazikne delle Regioni meridionali e quindi utilizzeranno tutti I loro poteri ( mediatici ed ecknomici) per impedirne la realizzazione!

  2. Se le Regioni della parte meridionale dello Stato oggi Italia si mettessero d’accordo per confederarsi e costituire un’unica grande entità’, quella che un tempo era il Regno delle Due Sicilie, trovo che sarebbe un progetto che darebbe a tutte un impulso nuovo per la lunghissima storia che hanno vissuto insieme e avrebbero sicuramente la forza preminente a fronte delle altre Regioni che unite in un unico corpo non sono mai state, avendo ciascuna storia e identità molto differenziate… Sarebbe il primo passo verso una Confederazione che sicuramente risponderebbe alla realtà’ di questa penisola ricchissima di storie differenziate che hanno contribuito a farne un unicum di questa parte dell’Europa di oggi di cui può vantarsi di essere la più ricca di storia, di arte, di ingegni, di patrimoni naturalistici, di importanza politica…basta pensare all’impero romano di un tempo, e alla sede papale di oggi… Roma avrà’ sempre questo onore, ma l’accentramento sul piano politico deve essere ridimensionato a rappresentanza dei governi delle Regioni (?) macro e micro… caterina

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