Zio Pietro De Simone – Il più anziano della provincia di Benevento – di Antonello Santagata
Vive a Cerreto Sannita la persona più anziana residente nella provincia di Benevento, è Pietro De Simone nato nel paese titernino il 10 di ottobre del 1916. Grazie alla sua età, va per i 108, Zio Pietro ha raggiunto anche altri record: è il secondo maschio più vecchio in Campania e il settimo in Italia, preceduto di un solo giorno da un altro vetusto signore, a quanto ci dice il sito supercentenariditalia.it.
Ma in quali condizioni vorremmo arrivare a quell’età? Zio Pietro è lucido, sereno, sorridente, ironico, sempre in giacca e berretto (tranne che nella foto), gli piace cantare e, fino a quando ha potuto, fare delle passeggiate. Possiede, inoltre, una caratteristica rara se non unica, non solo ricorda benissimo i fatti del passato, abbastanza tipico degli anziani, ma ha una straordinaria memoria a breve e brevissimo termine. In più occasioni abbiamo parlato di politica, di Berlusconi in particolare, di come si viveva alla sua epoca e di come si vive oggi, dell’ultima puntata di “Forum” (il suo programma preferito) e ha voluto sapere anche delle condizioni di salute di un compaesano: “ho sentito dire che non è stato bene”. Ha descritto, per una mia ricerca, minuziosamente la Cerreto degli anni trenta del secolo scorso con negozi, macellerie, mulini, frantoi, professionisti e personaggi, raccontandomi anche dei prepotenti capipopolo fascisti e dei pochi audaci antifascisti.
Solo i primi due anni di elementari, sufficienti a imparare a leggere e scrivere, e poi, appena bambino, via in montagna a badare alle capre da lui definite “gentili, pulite e intelligenti”. Fosse stato per lui menerebbe ancora quella vita all’aria pura ma i figli, intorno ai 90 anni, decisero che era troppo vecchio per continuare e lo costrinsero ad abbandonare la cura dei suoi adorati animali.
Vedovo ma autosufficiente, ha badato da solo a sè stesso fino a non molti anni fa quando le tre figlie, Antonietta, Giuseppina e Concetta, hanno iniziato a turno ad accudirlo. Le tre anziane signore, però, vivono e hanno famiglia all’estero, due in Canada e una in Germania, pertanto ogni quattro mesi una di loro si trasferisce a Cerreto per occuparsi amorevolmente del papà. Mi permisi di dirgli che anche per questo doveva considerarsi fortunato, in casi analoghi la Casa di Riposo diventa un obbligo. Mi spiegò che la sua educazione e quella che aveva trasmesso ai figli non prevedeva per gli anziani una tale possibilità.
Pietro ha anche due figli maschi, Angelantonio e Giovanni, anch’essi residenti a Toronto.
Alla classica domanda su quale sia stata la sua dieta mi ha risposto nel suo antico cerretese: “Ma di quei tempi cosa potevamo mai mangiare? Eh nì”. “Ma possedevi le capre – l’ho incalzato- perciò latte e carne non ti mancavano”. Mi ha guardato in silenzio con un bonario sorriso evitando di spiegarmi che la numerosa famiglia ne poteva usufruire solo in piccole quantità perchè il latte andava venduto per vivere e le capre erano troppo preziose per essere macellate ad uso personale.
“Ho sempre mangiato di tutto ma poco”, e adesso, dopo un lungo periodo di astinenza, ha reintrodotto un bicchiere di vino rosso a pasto.
Non prende e non ha mai preso farmaci anche se soffre di calcoli alla colecisti…
Mi ha confessato che, di recente, stava attraversando un periodo di tristezza – “il Padreterno si è scordato di me” – a causa della cataratta a entrambi gli occhi e la sua quasi completa sordità – “mi sentivo come un asino in mezzo ai suoni”- ma un paio di protesi acustiche e un coraggioso intervento di cataratta a 106 anni, gli hanno restituito il piacere di godersi vita. Anzi, con evidente ironia, mi ha chiesto: “per favore trovami una legge, una circolare perché voglio fare domanda per non morire più”.
Stare con zio Pietro è piacevole. Parla semplice e comprensibile, racconta aneddoti e storielle del passato intramezzate da divertenti considerazioni. Non si astiene dal criticare la classe politica attuale, come quella passata, che potrebbe fare di più soprattutto per i giovani e le pensioni. Si sente a suo agio nella “modernità”, molto più confortevole, e non ha nessuna nostalgia per i tempi andati.
Nel paese è conosciuto, stimato e rispettato da tutti. Si capisce subito che è una persona buona. Zio Pietro ha sempre pensato solo al lavoro e alla famiglia e non ha mai fatto del male a nessuno.
Può darsi sia questo uno dei segreti della longevità.